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🔥Mangi poco e non dimagrisci?🔥 ✅Ecco 12 semplici mie considerazioni e consigli per te ! ✏1)Segui sempre la stessa dieta o segui una classica dieta prestampata o online non personalizzata ✏2)Mangi poco ai pasti principali e non ti rendi conto di mangiare invece cose non ottimali negli spuntini o nel dopo cena ✏3)Svolgi poco o nulla attività fisica ✏4)Soffri di fame nervosa e avresti bisogno di una guida e non del fai da te ✏5)Segui sempre alimentazioni ipocaloriche(sei sempre a dieta) ✏6)Il tuo mtabolismo necessita di un impulso differente(reverse diete,diete cicliche o altri approcci particolari) ✏7)Hai una qualche patologia tiroidea,insulino resistenza o ormonale in generale e hai bisogno di una dieta specifica ✏8)Stai attenta/o solo alle calorie e non guardi i macro nutrienti(proteine,carboidrati e grassi)di ogni pasto ✏9)Sei molto stressata/o ✏10)Sei una facile preda di prodotti miracolosi e integratori magici ✏11)Hai una massa muscolare molto ridotta e necessiteresti di una impedenziometria ✏12)Non hai la giusta motivazione o non riesci ad indirizzarla nel modo giusto ➡E tu in quale punto ti rivedi? Scrivilo se vuoi nei commenti… Dott.Riccardo Passarelli Biologo Nutrizionista ☎cell.3335691225 🌏www.nutrizionistacaserta.weebly.com
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🔥🔥🔥 Meglio il Pane o la Pasta ? 📌Il pane bianco ha un più alto indice glicemico (70) Meglio preferire se proprio usiamo il pane,un pane di segale o con farina integrale. ✅ La pasta al dente invece è da preferire in quanto ha un piu' basso indice glicemico (45) La pasta inoltre ha a suo favore un contenuto maggiore di proteine,essendo di farina di grano duro 🎖 In ogni caso,in realtà non è nè il pane nè la pasta a far ingrassare ma il bilancio complessivo energetico giornaliero. Dott.riccardo Passarelli Info: ☎3335691225 www.nutrizionistacaserta.weebly.com Gonfiori Addominali ? Irregolarità Intestinale? ✅Ecco qui 8 semplici modi per intervenire con efficacia: 1)Educazione alimentare 2)Una maggiore idratazione ed attività fisica 3)L’utilizzo di enzimi digestivi o piante carminative (es. camomilla, melissa, cumino). 4)Integratori a base di fibre: sia le fibre solubili (es. psyllium, glucomannano) o insolubili (es crusca) . 5)Riduzione di alimenti che fermentano come le bevande gassate, l'insalata a foglia larga (es. lattuga), gli ortaggi (es. cavolfiore, piselli, broccoli), i legumi (es. fagioli, ceci, lenticchie), masticare chewing-gum, e la frutta dopo i pasti (è preferibile consumarla lontano) o meglio seguire un protocollo dietetico Lowfodmap. 6)Riduzione dello stress 7)Evitare utilizzo frequente di farmaci generici ed antibiotici 8)Curare il tuo microbiota(con probiotici,yogurth,kefir etc...) 📌+In dettaglio: Potresti soffrire della sindrome del colon irritabile (Ibs),caratterizzata da fastidio o dolore addominale, associati all'alterazione della funzione intestinale ed accompagnata a gonfiore o distensione addominale,con presenza dunque di stipsi o diarrea Le cause possono essere ricercate in fattori psico-sociali o fattori biologici. Sapevi inoltre che la sindrome del colon irritabile costituisce il disagio intestinale più diffuso in tutto l'occidente ? A tal proposito un gruppo di ricercatori della Monash University di Melbourn ha sviluppato una dieta a basso contenuto di FODMAP “Fermentable Oligosaccharides, Monosaccharides, Disaccharides and Polyol”, in italiano “Oligosaccaridi, Disaccaridi e Monosaccaridi Fermentabili e Polioli”.Uno speciale protocollo dietetico che puoi richiedere al tuo nutrizionista. ✅Alimenti ad alto contenuto di FODMAP non permessi sono : 📌Fruttosio Frutta: mele, pere, pesche, mango, anguria Miele Dolcificanti: fruttosio, sciroppo di mais Alte dosi di fruttosio: concentrati di frutta, conserve di frutta, succhi di frutta, frutta secca 📌 Lattosio Latte: mucca, capra, percora, gelati Formaggi: morbidi e freschi (per es. ricotta) 📌Oligosaccaridi Verdure: carciofi, asparagi, barbabietole, cavolini di Bruxelles, broccoli, cavoli, finocchio, aglio, gombo, cipolle, piselli, scalogno Cereali: Frumento e segale se consumati in grandi quantità (pane, pasta, couscous, crackers, biscotti) Legumi: ceci, lenticchie, fagioli, fave Frutta: anguria, pesche bianche, cachi 📌Polioli Frutta: mele, albicocche, ciliegie, pere, pesche, susine, prugna, anguria Verdura: avocado, cavolfiori, funghi, piselli Dolcificanti: sorbitolo, mannitolo, xilitolo e altri che terminano in –olo ✅Alimenti concessi a basso contenuto di fodmaps: 📌Fruttosio* Frutta: banana, mirtillo, pompelmo, uva, melone, kiwi, limone, mandarino, arancia, lampone, fragola Sostitutivi del miele: sciroppo d’acero Dolcificanti: tutti eccetto i polioli 📌Lattosio* Latte: latte delattosato, di soia, di riso Formaggi: formaggi duri e stagionati Sostituti del gelato: sorbetti Burro 📌Oligosaccaridi,frutttani,galattani* Verdure: Verdure: germogli di bambù, sedano, peperoni, melanzane, fagiolini, lattuga, erba cipollina, zucca, cipolla verde, pomodoro, 📌Cereali: prodotti senza glutine e farro 📌Polioli* Frutta: banana, mirtillo, pompelmo, kiwi, mandarino, limone, arancia, uva, lampone, fragola Dolcificanti: zucchero (saccarosio), glucosio, dolcificanti che non terminano in –olo Infine numerosi studi recenti hanno visto una correlazione tra microbiota(insieme dei batteri che popolano il nostro intestino) e sindrome dell’intestino irritabile. 🚦Il microbiota intestinale infatti influenza la comunicazione bidirezionale tra il sistema nervoso enterico e il sistema nervoso centrale, modulando lo sviluppo dell'intestino e varie funzioni fisiologiche, tra cui la motilità intestinale, la sensibilità, la secrezione e l'immunità. Nella sindrome dell'intestino irritabile (IBS), la composizione e / o l'attività alterata del microbiota possono indurre un'interruzione di questa comunicazione che porta all'attivazione del sistema immunitario e alla produzione di citochine pro-infiammatorie, produzione di metaboliti microbici come acidi grassi a catena corta (SCFA) ) che sono tossici ad alta concentrazione, attivazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) con aumento di cortisolo etc… 🎯Se soffri allora di Gonfiori addominali e irregolarità intestinale segui un piano nutrizionale specifico,solo cosi’ potrai intervenire in maniera consona per allieviare,ridurre o eliminare i tuoi fastidi e rendere più serena e piacevole la vita di ogni giorno. Dott.Passarelli Omega 3,stress ossidativo e invecchiamento. Spesso abbiamo sentito parlare e sentiamo parlare dell'importanza degli Omega 3 e delle loro funzioni. Questa volta vorrei puntare l'attenzione sull'importanza collegata all'assunzione di omega 3 e invecchiamento cellulare. In particolare uno studio americano della Ohio State University ha dimostrato che gli omega 3 agiscono rallentando un processo chiave: l’accorciamento dei telomeri. Un gruppo di adulti in sovrappeso, ma sani, di mezza età e anziani, hanno tratto beneficio dall’assunzione di omega-3 con una modificazione significativa degli acidi grassi nel sangue e una protezione dei telomeri dei globuli bianchi. I telomeri sono dei cappucci protettivi che si trovano nei nostri cromosomi e che si accorciano ad ogni divisione cellulare. Oltre agli acidi grassi omega 3 epa e dha,un altro acido grasso Omega-3, il DPA (acido docosapentaenoico) è stato discusso frequentemente nella comunità scientifica come nuovo acido grasso Omega-3 di grande potenza. La nostra alimentazione come è noto prevede pero' un rapporto non ottimale tra omega 6 e omega 3 che invece dovrebbe essere di 4 a 1. Al fine di incentivare maggiormente gli omega 3 è bene assumere quindi spesso pesce azzurro,fegato di pesce,olio di pesce,alghe,semi di chia,semi di lino,noci riducendo l'utilizzo di olii vegetali e l'utilizzo di prodotti industriali che lo contengono,prediligendo sempre olio extra vergine di oliva. Sempre rimanendo in ambito di invecchiamento cellulare le sorgenti esogene di radicali liberi dannose e responsabili sono:fumo,inquinamento ambientale,alcol,diete sbilanciate,raggi uv etc. Alla base dell'invecchiamento inoltre vi è soprattutto la perdita di fluidità delle membrane cellulari ed alla base di questo vi è un aumento del colesterolo di membrana,un aumento degli acidi grassi saturi e una riduzione di acidi grassi polinsaturi omega 3(dovuto a catabolismo oltre che ridotto apporto con la dieta). Lo squilibrio metabolico che spesso abbiamo tra omega 3 ed omega 6 promuove in effetti un'alterata produzione di messaggeri ormonali:gli eicosanoidi derivanti dall'acido alfaarachidonico che comporta un aumento dell'infiammazione,della vasocostrizione e dello stress ossidativo. I meccanismi attraverso i quali gli omega 3 hanno un ruolo fondamentale anche nella prevenzione dei tumori è proprio per il fatto che inibiscono la cascata degli eicosanoidi derivanti dall'acido alfa arachidonico. Inoltre gli omega 3 diminuiscono l'atttivazione degli oncogeni Ras,diminuiscono l'attività dell'ornitina decarbossilasi e delle poliammine cancerogene,riducono la produzione di ossido nitrico in molti tessuti che puo' danneggiare se in eccesso il dna,riducono la produzione di estrogeni e quindi la proliferazione cellulare ormone indotta,riducono il fattore di trascrizione tnfalfa(fattore di necrosi tumorale). Riassumendo:gli omega 3 sono strettamente collegati quindi all'invecchiamento cellulare,allo stress ossidativo e molto importanti nella prevenzione tumorale. Le altre funzioni degli omega 3 come quelle di ridurre i trigliceridi,innalzare il colesterolo "buono"hdl e molte altre non sono trattate in questo articolo,in quanto argomenti già di largo utilizzo e spesso trattati. Dott.Passarelli Riccardo 🔥Perché assumere fibre con la nostra alimentazione?🔥 ✅Riduce i livelli di colesterolo nel sangue(merito dei beta glucani) e diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari. ✅Favorisce i processi di disintossicazione del corpo ✅Rallenta la digestione e l’assorbimento dei carboidrati e quindi riduce il picco glicemico postprandiale e la risposta insulinica ✅Aumento del senso sazietà ✅Influenza positiva in diabete tipo 2,prevenzione tumorale e rafforzamento sistema immunitario. 🎯Assumi dunque almeno 25/30 gr al giorno di fibra alimentare con la tua dieta !!! Dove puoi trovare la fibra?Legumi,cereali,verdure,frutta fresca e secca. Sapevi che per ogni grammo di betaglucano assunto tramite fibre risulta una diminuizione del colesterolo di 1,7 mg/dl e dell'ldl di 2,2mg/dl? I beta glucani aventi proprietà ipocolesterolemizzanti, ipoglicemizzanti e immunomodulatorie puoi reperirli in commercio anche sotto forma di integratori,ma ancora meglio se assunti attraverso la tua dieta corretta. Fai clic qui per modificare. 🔥 Obesità...alcuni consigli:
L'obesità è una malattia sistemica del tessuto adiposo bianco, che si è evoluta purtroppo in epidemia globale.Essa è associata a una serie di squilibri ormonali , alla disregolazione del sistema energetico, a squilibri nell'omeostasi metabolica, a uno stato pro-infiammatorio e a danni che coninvolgono più organi bersaglio. L’infiammazione cronica,l’incremento dello stress ossidativo e l’iperinsulinemia sono solo alcuni fattori comuni. ✅ Una High fat diet,cioè una dieta ad alto contenuto di grassi è la responsabile principale di questa situazione. 📌L’esercizio fisico in questo ambito come piu’ spesso ripetuto è un arma di grande efficacia. Anche nel diabete di tipo 2 spesso associato ad una diminuizione del livello di estrogeni si è evidenziato come l’attività fisica possa conferire grossi benefici. 📌Parlando di obesità oltre l’esercizio fisico sarebbe buona norma dosare anche la propria vitamina D ,in quanto si è visto eserci una correlazione tra obesità e deficit di vitamina D;ed un suo incremento ed integrazione gioverebbe molto. 🕣È bene inoltre curare anche il proprio orologio biologico, esistendo una corrispondenza tra chi dorme poco e bassi livelli di ormone leptina circolante,con aumento invece dell’ormone oressigenico grelina,che incrementa obesità e appetito. 📌Sempre piu’ studi inoltre dimostrano l’importanza di alcune erbe o piante associate ad una giusta dieta,ad esempio per citarne una …la cannella,il cui olio è ricco di cinnamaldeide aumenta l'attività del metabolismo stimolando le cellule di grasso a iniziare a bruciare energia,come dimostrato da vari studi. 🎯 L’obesità pur essendo e rimanendo una patologia consequenziale di molti disagi e disturbi ,può vederne migliorata la sua condizione attaverso le giuste indicazioni del tuo nutrizionista ed il tuo impegno! Dott.Riccardo Passarelli Dimagrimento Localizzato ? Spesso ci capita di voler dimagrire solo in alcuni distretti corporei,a questo proposito approfondiamo questo argomento,subito dicendo che pur non essendo dimostrata con certezza la possibilità di attuare un dimagrimento localizzato solo in alcuni punti, è bene ritenere ed attuare alcune metodologie che possano facilitarlo. Il detto si ingrassa dal basso verso l’alto e si dimagrisce dall’alto verso il basso,penso ogni persona lo abbia potuto sperimentare su se stesso. Alcuni semplici consigli da mettere in pratica al fine di agevolare la perdita di grasso nei distretti coscia e addome possono essere quelli di: 1)Fare un’attività fisica mista, di tipo aerobico (cyclette, corsa, camminata sostenuta, ginnastica aerobica) e di tipo muscolare anaerobico. 2)Seguire un’alimentazione bilanciata. In merito all’attività sportiva,eseguire allenamenti solo di tipo anaerobico possono comportare un accumulo di acido lattico, che rende l’ambiente acido e quindi predispone (a maggior ragione nella parte bassa del corpo) a ristagno di liquidi e cellulite. Allo stesso tempo eseguire solo attività anaerobica non ci consentirebbe di sfruttare a pieno le potenzialità del lavoro anaerobico con i pesi quali aumento della capillarizzazione e della densità mitocondriale, fattori che favoriscono sia la lipolisi che il trasporto e l’ossidazione degli acidi grassi liberati, questo perché migliorando l’efficienza dei tessuti e rendendoli più efficienti, gli arriveranno più facilmente gli ormoni lipolitici come catecolammine e GH. Se anche è pur vero che il lavoro aerobico è un lavoro che utilizza come substrati i grassi e il lavoro anaerobico utilizzi come substrato energetico il glucosio,dobbiamo valutare anche la spesa energetica differente in un lavoro a bassa intensità aerobico che pur se di fascia lipolitica,avrà pero’ una minor spesa energetica di uno ad alta intensità.Quindi poi analizzare realmente in un tot.temporale quanti grassi abbiamo bruciato con l’uno e l’altro,rispetto alle calorie spese. In riferimento al grasso sulle gambe di solito questo è dovuto ad una peggiore vascolarizzazione, una percentuale sfavorevole di recettori beta adrenergici, una sensibilità diversa agli estrogeni. Inoltre bassi valori di testosterone sono altamente correlati ad obesità viscerale https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29356299 Il testosterone d'altronde si comporta da antagonista del cortisolo: il testosterone inibisce la lipoproteina lipasi mentre il cortisolo la stimola. Per quanto riguarda l’alimentazione: Un’alimentazione caratterizzata dall’eccessiva produzione di insulina aumenta l’attività dei recettori α-2 e riduce l’attività dei recettori βeta-2 e beta 3 , rendendo il grasso ostinato ancora più ostinato. Piu’ in dettaglio: (I recettori β-2 infatti attivano l’HSL, stimolando la lipolisi, mentre i recettori α-2 inibiscono l’HSL, ostacolando la perdita di grasso.L’insulina riduce l’attività dell’enzima HSL e aumenta l’attività della lipoproteina lipasi (LPL), l’enzima responsabile della conservazione del grasso) Alcuni integratori possono esserci di aiuto in questo senso come la Sinefrina: che stimola particolarmente i recettori BETA3. Yohimbina: che blocca i recettori alpha * Non consentito in Italia. Concludo tutto il discroso centrato sul dimagrimento localizzato citando un recente studio del 2018 che dimostra proprio come una maggior densità muscolare a livello addominale ,riduce il livello di adiposità associato a processi infiammatori,quindi al via con addominali… https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29401141 Tutto questo ci suggerisce che eseguire un lavoro focalizzato su alcuni distretti muscolari come cosce o addome non è da sottavalutare,pur non rinnegando l’importanza che riveste un allenamento globale su tutto il nostro corpo e i benefici che ne comporta. Dott.Passarelli Ansia,Depressione ... Un aiuto dal cibo ! L’aumento incontrollato dei disturbi come ansia e depressione affligge una grandissima fetta della nostra popolazione ed è dovuto spesso ad una mancanza di equilibrio tra i vari neurotrasmettitori serotonina, dopamina, noradrenalina. La dopamina,importante neurotrasmettitore crea le sensazioni di soddisfazione, gratificazione sessuale, motivazione (o della punizione), stimolando l’attenzione, la memoria, l’apprendimento (legato al lavoro), il comportamento, la cognizione ed il movimento volontario. La Sintesi della dopamina inizia con la fenilalanina (C9H11NO2) nel fegato. La fenilalanina è un aminoacido presente in alcuni alimenti, tra cui carni, pollo, pesce e prodotti caseari. Fenilalanina viene prima convertita in un amminoacido chiamato tirosina (C9H11NO3). Tirosina viene quindi convertita in naturale L-DOPA (C9H11NO4). Infine, L-dopa è convertito in dopamina (C8H11NO2). La noradrenalina,altro neurotrasmettitore ha una funzione specifica nel predisporre il nostro corpo ad uno stato di attenzione (combatti o scappa), aumentando l’attività del cervello, il numero dei battiti cardiaci, la pressione arteriosa, la mobilitazione degli zuccheri, la vasodilatazione dei bronchi e la predisposizione al rilascio dell’adrenalina.La tirosina è un altro precursone della Noradrenalina. Alimenti ricchi in tirosina sono in grado di ridurre ansia e agitazione. Tra i cibi apportatori di tirosina ricordiamo i prodotti della soia, il pesce, il pollo, il tacchino, frutta secca, le banane, il latte ed i suoi derivati, i semi si sesamo, l'avocado ed i semi di zucca. Il Gaba importante neurotrasmettitore ci aiuta a ridurre l'attività neuronale e a sentirci meno stressati e a ridurre l'ansia. Gli alimenti fermentati sono quelli in grado di maggiorarne la produzione, sia per prevenire che per trattare il deficit. Il the verde, il the nero, lo yogurt, i legumi, i cereali sono buone fonti di GABA;“ Vi sono inoltre ultimi studi riguardanti il Gaba in associazione con patologie autoimmuni… Infine la Serotonina – nota anche come “ormone del buonumore”, 5-idrossitriptamina o 5-HT – è un neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello e in altri tessuti a partire dall’amminoacido essenziale triptofano. Come precursore della melatonina, la serotonina regola i ritmi circadiani, sincronizzando il ciclo sonno-veglia. La serotonina interviene nel controllo dell’appetito e del comportamento alimentare, determinando una precoce comparsa del senso di sazietà , una minore assunzione di carboidrati a favore delle proteine e una riduzione, in genere, della quantità di cibo ingerita. Non a caso, molte persone che avvertono un calo dell’umore (ad esempio una depressione pre-mestruale) avvertono un bisogno importante di dolci. L’erba di San Giovanni o chiamato Iperico produce un senso di benessere leggero, e viene usato in casi di depressioni leggere. Tra gli alimenti che contengono triptofano,precursore della serotonina, ricordiamo in ordine di quantità: uova e formaggi freschi; carne bianca; legumi secchi; semi oleosi e frutta in guscio; pesce di mare; cereali integrali o semintegrali; alcuni vegetali (indivia, spinaci, patata, cavoli, asparagi, funghi, bietola, lattuga); tra la frutta banana e ananas. La Rodiola è in grado di aumentare del 30% circa i livelli di serotonina nel Sistema Nervoso Centrale, sostanza in grado di svolgere azione sedativa-antiansia. E’ noto inoltre che anche lo sport presenta effetti antidepressivi, quindi l’attività fisica e il movimento all’aria aperta, ci vengono in aiuto. Utilizziamo dunque il cibo come coadiuvante a problemi di ansia,depressione correlati o meno a stati di sovrappeso,la nutrizione come risorsa fondamentale e nostro alleato. Dott.Passarelli La cefalea è un disturbo che affligge milioni di persone in tutto il mondo. L’alimentazione e un integrazione naturale può aiutarci nel prevenire l’utilizzo eccessivo di farmaci antinfiammatori. Tra gli alimenti di uso comune che andrebbero evitati sono da sottolineare quelli contenenti la tirammina, l'istamina e la feniletilamina. Ad esempio: Cioccolato, cacao, frutta a guscio Agrumi, pomodori, crauti, lamponi Banane, avocado, fichi, prugne Hot Dogs e carni stagionate, inscatolate, conservate o trattate (salsicce, salumi, pesce secco salato) Glutammato monosodico (un esaltatore di sapidità contenuto soprattutto nei dadi da brodo, nella salsa di soia, in alcuni snack e nei preparati per zuppe; molto utilizzato nei ristoranti cinesi) Aspartame (un dolcificante), nitriti (conservanti utilizzati soprattutto nei salumi e nelle carni in scatola) e solfiti (additivi presenti nei vini) Cibi grassi e fritture Gelato od altri alimenti freddi Yogurt e panna acida Aringhe e frutti di mare Bevande contenenti caffeina: caffè, the, bibite tipo cola (oltre i due bicchieri) Bevande alcoliche, in modo particolare vino rosso e birra Inoltre andrebbe prestata particolare attenzione a: - L'irregolarità dei pasti o delle ore di sonno. - Emozioni NEGATIVE come la rabbia, la depressione, l'ansia e lo stress (gli attacchi si scatenano soprattutto dopo i periodi di stress). - Le variazioni di temperatura o di pressione. - Alcuni farmaci, come gli analgesici (paradossalmente), la pillola anticoncezionale e le statine. - I lunghi viaggi in auto, aereo o treno. [Cephalalgia. 2014 Nov 25. - Epub a head of print] A tal proposito una strategia importante per contrastare l’emicrania è invece l’esercizio fisico. Come integrazione alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia della vitamina B2(riboflavina)per gli attacchi di emicrania intensiva.Alcuni ricercatori del Queensland hanno anche dimostrato come utilizzando un mix di vitmaine B6,B9 e B12 vi sia una riduzione dei livelli di omocisteina connessa a una riduzione della gravità e della frequenza dei sintomi legati all`emicraniaa.La vitamina B9 (o acido folico)possiamo facilmente reperirlo assumendo verdure a foglia verde come spinaci, lattuga, broccoli, rape verdi, cavolfiori, solo per citarne alcune, ma anche fegato e legumi ne contengono buona parte. Un recente studio del 2018 publicato su pub med https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29298622 mostra inoltre come un integrazione con il Coenzima q10 sia in grado di decrementare CGRP E TNF-α,comprovando come l’emicrania e l’infiammazione sono correlati. Infine andrebbe valutata anche un' integrazione con Magnesio ,essendo stato dimostrato che i livelli serici e intracellulari di Mg sono significativamente ridotti nei soggetti con emicrania, non solo durante gli attacchi ma anche tra un attacco e l’altro (Pan African Medical J 2012;11:46). Dott.Passarelli Nutrizione e Psiche-Sistema PNEI La Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è una disciplina che si occupa delle relazioni tra psiche e i sistemi di regolazione fisiologica.Essa studia l’influenza diretta delle emozioni sul corpo.In un'ottica di dimagrimento ma anche di prevenzione di malattie quindi risulta di grande utilità. Gli stati emotivi negativi del paziente influenzano l’insorgenza e il decorso della malattie e si associano, in generale, ad una netta diminuzione delle funzioni immunitarie. La pnei è un valido aiuto in stati cronici di infiammazione come avviene ad esempio nell'obesità e in malattie autoimmuni. Connessa alla Pnei vi è quindi l'importanza di svolgere una corretta dieta/alimentazione in chiave antiossidante ed antinfiammatoria e il ruolo dell’attività fisica che influenza il buon umore e riduce lo stress.Un'attività aerobica come la corsa è in effetti capace di arrestare addirittura l’invecchiamenteo celebrale.L'alimentazione svolge un compito chiave strettamente connesso al compito chiave che svolge il sistema nervoso centrale su tutto il nostro corpo e le nostre funzioni biologiche.La connessione tra mente e psiche è facilmente evidenziabile pensando a d esempio a quegli alimenti che maggiormente soddisfano le carenze affettive come sono i carboidrati o viceversa a come situazioni di stress ricorrenti portano ad un'innalzamento del cortisolo,quindi collegando psiche e sistema ormonale.Il cortisolo svolge varie funzioni negative come:Incrementare la produzione di dopamina,la quale stimola la ricerca di cibo in maniera disfunzionale.Stimolare la proliferazione dei linfociti.Ridurre l’Ampk che è fondamentale per l’equilibrio tra anabolismo e catabolismo.Bloccare la produzione di ormoni tiroidei e dell’ormone della crescita,quindi il sistema muscolare sarà sempre piu’ consumato.Bloccare la perdita di grasso e condurre a comportamenti troppo restrittivi verso il cibo ,con conseguenti attacchi di iperfagia che ne conseguiranno. Quando si elabora un piano nutrizionale è quindi molto importante tenere sottocchio l'asse psiconeuroendocrinoimmunologico per apportare al paziente i più grandi benefici! www.nutrizionistacaserta.it Conosci l'HRV? Misura il tuo Hrv per migliorare la performance atletica,il tuo livello di stress,il tuo stato di salute. Misurare la frequenza cardiaca durante l’impegno non basta: altrettanto importante è monitorare il proprio Hrv (tempo in millisecondi che intercorre tra un battito cardiaco e l’altro). La HRV è in grado di valutare lo stato relativo del sistema nervoso Simpatico e Parasimpatico. Il Sistema Parasimpatico rappresenta la normale risposta dell'organismo ad una ...situazione di calma, riposo, tranquillità ed assenza di pericoli e stress. Il Sistema nervoso Simpatico, quando viene attivato, produce una serie di effetti quali: accelerazione del battito cardiaco, dilatazione dei bronchi, aumento della pressione arteriosa, vasocostrizione periferica, dilatazione pupillare, aumento della sudorazione. Esistono in commercio diversi dispositivi: cardiofrequenzimetri di medio alto livello, dispositivi che abbinano il calcolo della HRV alla misura della pressione arteriosa e anche applicazioni per smartphone che sfruttano la fotocamera ed il flash incorporato per una valutazione semplice senza “fastidiosi” accessori. Utile per comprendere ad esempio se vi è stato il recupero da un intenso stress fisico o emotivo, Se il carico di allenamento è sufficiente o eccessivo,se hai recuperato o sei pronto per una intensa attività di endurance. Molti studi scientifici vi sono a tal riguardo… Misura il tuo hrv gratuitamente anche presso il mio studio e migliora il tuo stato di salute! www.nutrizionistacaserta.it Altro... Assumere Olio di cocco? È stato dimostrato che i trigliceridi a catena media, di cui, l’olio di cocco è ricco, hanno l’effetto generale di stimolare il metabolismo a funzionare più velocemente e quindi a bruciare più calorie. È stato calcolato che un consumo giornaliero di 15-30 gr. di trigliceridi a catena media aumenti il dispendio energetico del 5%, per un totale di circa 120 Kcal bruciate al giorno. Il consumo nelle donne di 30ml (3 cucchiai) di olio di cocco al giorno ...per 12 settimane non solo non causa aumento di peso, ma determina anche una riduzione del grasso addominale o viscerale. Proprio per la presenza di elevate quantità di MCT,acidi grassi a media catena (fino al 65%), l'olio di cocco è velocemente metabolizzabile a livello epatico e non entra nei meccanismi di produzione del colesterono endogeno. Poiché la maggior parte dei grassi saturi nell'olio di cocco è costituita dall'acido laurico, questo può essere considerato preferibile rispetto ai prodotti parzialmente o totalmente idrogenati, o di tipo animale. Puo' essere utilizzatoin preparazione di vari alimenti oppure assunto da solo,non più di circa 10/20 gr die... *Da non sostituire al nostro olio extra vergine di oliva! Obesità e Rischio Ictus/Infarto L'obesità stimola l'espressione della leptina e attenua la liberazione dell'adiponectina che è associata ad un rischio minore di infarto. L'obesità è caratterizzata da una infiammazione cronica di grado basso e da uno stress ossidativo sistemico che danneggia eventualmente l'endotelio che perde le sue proprietà antitrombotiche. L’obesità porta ad aumentare l'attivazione delle piastrine, inducendo la cascata di coagulazione attraverso l'espressione del fattore tissutale (TF). I soggetti obesi hanno mostrato livelli elevati in circolazione del fattore von Willebrand, TF, fattore VII e VIII e fibrinogeno, favorendo uno stato ipercoagulabile da lieve a moderato,con maggior rischio trombotico. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28472252 Condizioni di rischio e stili di vita: definizioni Ipertensione: pressione arteriosa sistolica ≥140 o diastolica ≥90 mmHg o trattamento specifico Ipercolesterolemia: colesterolemia ≥240 mg/dl o trattamento specifico Colesterolemia - HDL bassa: ≤40 mg/dl negli uomini e ≤50 mg/dl nelle donne Colesterolemia - LDL elevata: ≥115mg/dl Ipertrigliceridemia: trigliceridemia ≥150 mg/dl Iperglicemia: glicemia a digiuno compresa tra 110 e 125 mg/dl Diabete: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl o trattamento specifico Sindrome metabolica: presenza di tre o più delle seguenti condizioni: obesità addominale (circonferenza vita ≥102 cm negli uomini e ≥88 cm nelle donne) alterata regolazione della glicemia (glicemia a digiuno ≥110 mg/dl) o pregressa diagnosi di diabete trigliceridemia elevata (≥150 mg/dl) colesterolemia - HDL bassa (≤40 mg/dl negli uomini e ≤50 mg/dl nelle donne) pressione arteriosa elevata (≥130/85 mmHg) o in trattamento antipertensivo Abitudine al fumo: viene considerato fumatore chi fuma anche solo una sigaretta al giorno, a settimana o al mese; sono rispettivamente considerate “mai fumatori” ed “ex fumatori” quelle persone che non hanno mai fumato o che hanno smesso di fumare da almeno un anno Sovrappeso: indice di massa corporea (IMC) 25,0-29,9 Kg/m² Obesità: indice di massa corporea (IMC) ≥ 30 Kg/m² Adiposità addominale: circonferenza vita ≥102 cm negli uomini e ≥88 cm nelle donne (misurazione considerata per descrivere l’adiposità addominale nelle indagini OEC) oppure rapporto vita/fianchi ≥0,95 negli uomini e ≥0,85 nelle donne Sedentarietà: descrive la sedentarietà nel tempo libero e nell’attività lavorativa La disbiosi indica uno squilibrio microbico che colpisce il tratto digestivo.At tal proposito è bene sottolineare come le alterazione della flora intestinale possono essere fattori contribuenti anche di molte malattie croniche degenerative. Antibiotici-Stress fisico e psicologico-diete sbagliate sono i principali responsabili. Le ricerche hanno mostrato come ad esempio cibi ricchi in composti contenenti zolfo,diete ricche in proteine e soprattutto ricche in proteine animali e... diete ricche in carboidrati raffinati possono causare questa condizione di disbiosi.Da non sottovalutare lo stress,a tal proposito in uno studio* si mostra come 20 bambini separati per la prima volta dalla loro mamma avessero un incremento di batteri patogeni come ss.shigella e Campylobacter spp e un decremento di batteri "buoni" Lactobacili. Nella sindrome del colon irritabile(ibs) e nelle malattie croniche infiammatorie intestinali(IBD) la disbiosi intestinale gioca un ruolo chiave. La soluzione? Conoscendo le cause ora possiamo affrontare meglio il problema:Probiotici e prebiotici,riduzione dello stress,corretta dieta,esami specifici etc... *Approfondimenti ulteriori su http://www.altmedrev.com/publications/9/2/180.pdf Tiroide-Alimentazione-Sovrappeso Un corretto funzionamento della tiroide è alla base del nostro metabolismo.Oltre a mantenere una quantita adeguata di macronutrienti come le proteine nella dieta rivestono un ruolo importante anche micronutrienti quali Magnesio,iodio,selenio,zinco,vitamina b12,vitamina A,vitamina D e vitamina C. Piu’ in dettaglio: Iodio: L’ormone T3 ha 3 molecole di iodio;L’ormone T4 ne ha 4. Dunque la tiroide non può funzionare senza iodio. Selenio: E’ un cofattore necessario nella produzione di tiroxina (T4), Inoltre converte T4 alla forma più attiva, T3. Zinco: Necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei. La carenza di zinco può provocare ipotiroidismo. Molibdeno: enzimi molibdeno-dipendente svolgono una funzione nel sistema ossidativo dei tireociti (cellule epiteliali della tiroide). Essi svolgono un ruolo importante nel rilascio di T3 (tireoglobulina) dalla ghiandola della tiroide. Boro: aiuta la conversione da T3 a T4. Rame: svolge un ruolo importante nel metabolismo della tirosina, che è un precursore di T4 (tiroxina). Cromo: migliora l'attività dell'insulina e gioca un ruolo importante nella regolazione del rilascio di insulina con effetti sui carboidrati, proteine e il metabolismo dei lipidi. La conversione di T4 a T3 è influenzato dall’ insulina, in modo indiretto, il cromo aiuta in questa conversione. Manganese: necessario per trasportare l'ormone tiroxina nelle nostre cellule. Magnesio e Calcio: Il Calcio e magnesio devono essere equilibrati nel corpo per garantire il corretto funzionamento della tiroide. Se vi è troppo calcio puo’ esserci una diminuizione degli ormoni tiroidei. Il magnesio è un regolatore per l’ assorbimento del calcio e la sua utilizzazione.Tutte le volte che aumenta la ritenzione di calcio da incremento di funzione paratiroidea, rallenta l’attività della tiroide. Vitamina C: Utile per migliorare l’assorbimento dello iodio. La scelta degli alimenti quindi riveste un ruolo fondamentale,alimenti ricchi in selenio e quindi utili sono ad esempio lo sgombro, il tonno, il salmone, il pollo, il tacchino, le frattaglie, le uova, la quinoa e gli altri cereali, i funghi shitake e i semi di girasole. Alimenti ricchi in vitamina d utili sono sardine,gamberetti,burro,semi di girasole. Un grasso importante non sempre utilizzato è anche l’olio di cocco, che contiene circa il 50 percento di acido laurico, un acido grasso a catena intermedia di piccole dimensioni.Esso inibisce l’attività di enzimi coinvolti nella sintesi dei grassi, in particolare l’acetil-CoA carbossilasi e l’acido grasso sintasi, e questo effetto combinato -attivazione metabolica da una parte e ridotta produzione di grassi dall’altra, risulta particolarmente utile in chi soffre di rallentamento metabolico e incremento di peso. Alimenti invece da limitare sono i latticini in quanto ricchi in grassi e calcio che è uno dei principali antagonisti della ghiandola tiroidea; tutte le volte che aumenta la ritenzione di calcio da incremento di funzione paratiroidea, rallenta l’attività della tiroide. Tiocianati e composti sulfidrilici inibiscono l’attività dell’ormone tiroideo impedendo che lo iodio si leghi alla tireoglobulina, Gli alimenti ricchi in queste sostanze appartengono quasi interamente alla famiglia delle brassicacee e comprendono: Cavolo Cavolini di Bruxelles Broccoli Cavolfioreri Senape La dieta per migliorare la funzione tiroidea deve prevedere un apporto calorico aumentato da un punto di vista proteico (25-30%) sfruttando fonti povere in grassi come carni bianche, pesce, uova, evitando soia,latticini ,alimenti gozzigeni e fornendo una giusta dose dei micronutrienti sopra elencati.In ultimo minimizzare l’esposizione a pesticidi e a derivati della plastica, contenenti xenoestrogeni e altri interferenti endocrini,ridurre l’infiammazione utilizzando fonti di acidi grassi omega 3 come pesci grassi,semi di lino,noci. *Tale discorso è valido nei casi di insufficiente apporto di iodio nella dieta,nelle tiroiditi autoimmuni come quella di Hashimoto invece risulta importante eliminare gli alimenti in grado di attivare risposte autoimmuni, primo fra tutti il glutine come da recenti studi pubblicati e caseine. In foto in basso inoltre i più comuni sintomi associati a rallentamento Tiroideo...stanchezza,freddo,aumento di peso,alterazione ciclo mestruale etc... In molti pazienti che giungono in studio, vi è un ipotiroidismo subclinico(valori di tsh elevati e valori ormonali normali) o spesso un ipotiroidismo conclamato molto di frequente anche di base autoimmune(valori ormonali bassi e anticorpi più alti in tiroidite di Hashimoto). Oggi come oggi oramai ben conosciamo come gli ormoni tiroidei modulano il bilancio energetico dell'organismo interagendo direttamente con i tessuti metabolicamente attivi: fegato,tessuto adiposo (BAT e WAT), cuore, muscolo scheletrico. Studi recenti condotti sull'uomo e su animali da laboratorio hanno evidenziato inoltre come gli adipociti e i preadipociti esprimono il recettore del TSH e che l'azione del TSH induce la differenziazione dei preadipociti in adipociti, l'adipogenesi e, nei bambini, la lipolisi I mitocondri inoltre sono anche gli obiettivi centrali dell'azione degli ormoni tiroidei …. e nelle diete ipercaloriche la compromissione della capacità ossidativa mitocondriale ha un ruolo fondamentale nello sviluppo, nella persistenza e nel peggioramento della steatosi epatica. Allo stesso tempo anche in pazienti sottoposti spesso al contrario a regimi troppo restrittivi o frequenti percorsi yo yo ,puo’ riscontrarsi un abbassamento dei valori di ft3. Inoltre una dieta restrittiva o sblilanciata potrebbe portare a carenza di minerali essenziali per la tiroide vedi zinco,selenio e vitamina D . Un aumento del TSH in presenza di normali valori di fT3 e fT4 non è di per se pero’ diagnostico,in quanto potrebbe dipendere da problemi ipofisari o da una maggior necessità di sollecitazione tiroidea (frequentemente derivata da cause stressogene) senza che vi sia una patologia tiroidea alla base. Integrazioni utili come selenio per migliorare conversione di ft4 in ft3 o di Mio Inositolo e selenio metionina per migliorare tiroidsimo sbuclinico o di carnitina in ipertiroidismo si sono viste efficace in recenti studi pubblicati. L’importanza che riveste la Tiroide dunque per concludere è enorme e prendersene cura è basilare per un corretto andamento del piano nutrizionale…. Paleo-Dieta pregi e difetti ! La paleo dieta molto in voga in questi ultimi periodi e molto seguita da varie persone è un regime alimentare che si basa su un semplice assunto: alimentarsi con ciò che offre la natura, come facevano gli uomini del periodo paleolitico, ovvero precedente l’introduzione di agricoltura e allevamento, poiché il loro regime alimentare sarebbe quello per il quale l’organismo è geneticamente predisposto. Il regime Paleo prevede un largo consumo di carni possibilmente magre e di frutta e verdura. La particolarità sta nel fatto che alcuni cibi mangiati dai nostri progenitori possono essere sostituiti da altri, più facilmente reperibili. Secondo Cordain il suo inventore andrebbe seguita per sempre, perché non si tratta di una dieta in senso stretto.Latte e latticini, cereali e legumi, sale e zucchero e in generale tutti i grassi da condimento, cibi lavorati e conservati, vino, birra e aceto,alcolici e tutte le bevande dolci andrebbero eliminati. Cibi invece permessi sono: VERDURA E FRUTTA Che sia fresca, fermentata o surgelata e di ogni varietà. Da consumare sia cruda che cotta. CARNE, PESCE & UOVA Preferire carne grass-fed, pesce pescato (di piccola taglia) e uova del contadino. Includere frattaglie e brodo d'ossa. SEMI & NOCI:Da evitare in caso di autoimmunità. Meglio ridurre il consumo o attivare le noci in presenza di problemi digestivi. RADICI E TUBERI:Che si tratti di topinambur, daikon, tarassaco, pastinaca o patate dolci, si tratta sempre di un'ottima scelta. OLI E GRASSI DI QUALITA':Grassi saturi, monoinsaturi ed omega-3. Olio di cocco, olio d'oliva, olio di pesce, strutto, pancetta per dirne alcuni. SPEZIE, ERBE AROMATICHE, FUNGHI E ALGHE Gli agenti sotto accusa della dieta moderna responsabili della gran parte dei problemi intestinali sarebbero da ricercare nel glutine contenuto in molti cereali normalmente utilizzati e nella lectina e saponine presenti nei legumi che aumenterebbero la permeabilità intestinale,provocando spesso i fenomeni associati al colon irritabile.Eliminando questi alimenti avremmo quindi un sistema immunitario piu’ forte e una flora intestinale meno compromessa con minore infiammazione intestinale. Al momento pero’ non esistono ricerche scientifiche che abbiano valutato gli effetti di questa dieta sulla salute, non solo a 10 anni, ma neanche a 1 anno dall’inizio della dieta. La letteratura scientifica mette in guardia circa il seguire diete low carb ed iperproteiche,con un consumo eccessivo di carne, considerato un potenziale problema a lungo termine per l’organismo, specie per quanto riguarda l’incidenza di malattie legate all’apparato digerente ed escretore,inoltre potrebbe verificarsi anche una mancanza di calcio e vitamina d nella dieta ed un eccesso di omega 6 per l’utilizzo spesso di olio di cocco e mandorle. Questo approccio alimentare quindi puo’ essere seguito ma solo in particolari casi e sotto supervisione del Nutrizionista,per un periodo non troppo lungo al fine di valutare eventuali benefici.Ritengo quindi che sia da considerarsi non uno stile alimentare da seguire per la vita ma un percorso da seguire per monitorare eventuali miglioramenti nella condizione del paziente. Dott.R.Passarelli Microbiota e Obesità: Vari studi hanno evidenziato una modificazione nella composizione del microbiota intestinale nei soggetti obesi con un incremento dei Firmicutes e una riduzione dei Bacteroidetes. Il microbiota può incidere sull’equilibrio nutrizionale e metabolico dell’organismo modulando la capacità di estrarre energia dagli alimenti della dieta e interagendo con il metabolismo glico-lipidico...Ripristinare quindi una buona flora batterica intestinale è molto importante! Insulino resistenza? Come possiamo accorgercene !
L’insulino resistenza è una condizione che viene caratterizzata dalla diminuzione degli effetti biologici dell’insulina; in poche parole la quantità fisiologica di insulina produce una risposta ridotta che non e' in grado di svolgere adeguatamente la sua funzione di ridurre la glicemia, perché i tessuti in cui dovrebbe agire sono “resistenti” alla sua azione. L’iperglicemia persistente che ne deriva stimola il pancreas a secernere quantità maggiori di insulina, determinando così iperinsulinemia. L’HOMA Index è un indice che viene utilizzato per valutare l’insulino resistenza, condizione nella quale l’insulina non riesce ad esercitare la sua azione per una carenza numerica o funzionale di recettori. L’HOMA Index si basa su un modello omeostatico matematico che considera le concentrazioni sieriche di glucosio e insulina a digiuno. Se nelle vostre analisi del sangue la glicemia è espressa in mmol/L e l’insulina in mU/L la formula da applicare è: HOMA Index = (glicemia x insulinemia) / 22.5 (dove la glicemia è espressa in mmol/L e l’insulina in mU/L). Se nelle vostre analisi del sangue la glicemia è espressa in milligrammi /dL( mg/100ml) la formula da applicare è : HOMA Index = (glicemia a digiuno x insulinemia a digiuno) / 405 Range di normalità (cioè soggetti non insulino resistenti) : 0,23 – 2.5 (La valutazione meglio se eseguita da specialisti di Nutrizione) L’insulino resistenza non è di per sé una condizione clinica definita ma contribuisce significativamente all’insorgere di: -diabetemellitotipo2 - obesità - dislipidemia - ipertensione - steatosi epatica - sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) Il rafano fa parte della famiglia delle crucifere ed e’ ricco di principi attivi, in particolare di glucosidi solforati: quando si pratica un'incisione sulla superficie della pianta, il glucoside sinigrina entra in contatto con l'enzima mirosinase e si trasforma in solfuro di aliile, un ottimo antibiotico naturale. La presenza in questa radice di glucochinine, sostanze che abbassano il livello della glicemia nel sangue, ne fa un valido sussidio nella cura del diabete. E indicato infine in caso di stitichezza cronica.Il suo consume puo’ avvenire grattugiandolo su carni o mescolandolo ad insalate. Manioca,fornisce molti sali minerali come il calcio, il ferro, il potassio, il magnesio, il selenio e vitamine (C, B, K). È priva di glutine e facilmente digeribile (da essa si ottiene la farina di tapioca). La radice va pulita e cotta in acqua per almeno 30 minuti Topinambur: Simile a una patata ma differente in quanto non solo fornisce pochissime calorie (ca. 30 Kcal per 100 grammi di prodotto), ma è miniera di inulina (fino al 60% del peso secco),una fibra solubile in grado di riequilibrare la nostra flora batterica intestinale e che lo rende per le sue proprietà particolarmente indicato per i diabetici. Zenzero: Lo zenzero viene usato come antinfiammatorio naturale e digestivo.Grazie alle sue proprietà antibiotiche, lo zenzero è un valido alleato di stomaco, intestino, cuore e apparato circolatorio. Secondo uno studio pubblicato sul Cancer Prevention Research, una rivista della American Association for Cancer Research, gli integratori a base di radice di zenzero possono ridurre l'infiammazione nel colon, che si crede essere un indicatore di future cellule tumorali. Essendo un buon antinfiammatorio lo si usa sopra tutto per calmare i dolori articolari ad esempio, o contro i dolori intestinali ed il mal di testa.Principi attivi dello zenzero sono:Zingerone;Gingeroli;Shogaoli;Zingiberene;B-bisabolene. Il sale che si trova comunemente in vendita e' stato privato, soprattutto a scopo estetico (colore), di praticamente tutte le sue naturali sostanze "vitali" e risulta composto per il 99% da Cloruro di Sodio e privato di altri minerali(circa84).Il sale marino raffinato e' trattato in diversi modi. In genere, si fa evaporare l'acqua salata, cio' che resta viene messo a seccare al sole e quindi ridisciolto in acqua, filtrato, rievaporato e cristallizzato. Nel sale marino integrale sono presenti invece sostanze indispensabili al buon funzionamento dell'organismo perfettamente equilibrate tra loro: cloro, sodio, magnesio, zolfo, calcio, potassio, bromo, carbonio, stronzio, boro, silicio, fluoro, litio, zinco, rame, fosforo, iodio.... ecc. Un esempio di sale integrale e' il sale rosa dell'Himalaya ma ve ne sono molti altri ... Al di la del tipo di sale utilizzato e' importante moderarne il consumo che in Italia si attesta a 12-15 gr al giorno,circa il triplo di quello consigliato! La dipendenza da cibo e' una tematica molto seria da non sottovalutare. La gratificazione che proviene dal cibo provoca delle modificazioni all'interno del nostro corpo sia repentine che di lunga durata ed in questo gioca un ruolo chiave il sistema dopaminergico.Spesso l'auto controllo viene meno e rischiamo di assumere molto piu' cibo di quello che dovremmo.La persona che mangia un po' di cioccolata ma poi non riesce piu' a frenarsi e finisce per mangiare un'intera tavoletta ne e' un esempio.Le sostanze piu' gratificanti sono quelle dolci/grase/ricche di amido/ricche di sale etc.... Adattamenti neurobiologici poi porteranno ad introdurre sempre piu' spesso quell'alimento classificando il tutto come qualcosa di normale.L'alimentazione non controllata ,quell'impulso irrefrenabile che ci spinge ad assumere cibo ha spesso pero' una base psicologica,vuole colmare qualcosa al nostro interno,vuole lenire le nostre tensioni.Assumendo sempre piu' cibo aumentera' il volume di grasso all'interno dei nostri adipociti (ipertrofia).Essendovi un limite al volume di crescita delle cellule adipose attraverso una serie di meccanismi si instaurerà uno stato di infiammazione che porterà a generare nuove cellule adipose(iperplasia).In questo modo anche se dimagriremo, le cellule potranno diminuire solo il loro volume ma il loro numero resterà invariato ,cosi' da facilitare un ritorno al peso iniziale appena introdurremo di nuovo piu' cibo. Al di là della dieta da seguire fondamentale e' risalire alla base del problema che ci induce ad avere un rapporto conflittuale e smisurato con il cibo e porre strategie atte a migliorare i nostri comportameni alimentari a fianco del proprio Nutrizionista. Piu' di 1 bambino su 3 ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere! La colazione,gli spuntini,la giusta alimentazione e la corretta attività fisica sono le basi per prevenire una condizione di sovrappeso. Sovrappeso e obesità possono favorire l’insorgenza di malattie cronico-degenerative derivanti da complicanze organiche come l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, l’ipertensione arteriosa, la steatosi/steatoepatite non alcolica, l’intolleranza al glucosio, complicanze ortopediche e respiratorie e per le bambine l’ovaio policistico. Ma anche complicanze psicologiche come i disturbi dell’immagine corporea e del comportamento alimentare o la depressione, pertanto è necessario focalizzare l’interesse sulla promozione della salute fin dall’infanzia i seguenti, prima che si instauri una patologia.Dati allarmanti e dovere di noi nutrizionisti di intervenire.
Soffri di dolore addominale,aumento del gas
intestinale,meteorismo,distensione addominale e alterata disfunzione della motilità addominale che si manifesta con diarrea e stipsi? Semplici consigli che posso darti è quello di assumere con regolarità fermenti lattici o consumare yogurth,kefir…,aumentare l'apporto di fibra con la dieta a 30 gr al giorno,consumare erbe amare e soprattutto carciofi o carciofini anche surgelati contenenti inulina che aiuta la proliferazione dei bifidobatteri e cinarina che ha doti digestive.Infine fare movimento anche è di grande utilità. Tutto cio' inoltre puo' essere risolto mediante un approccio nutrizionale specifico(dieta lowfodmap). Tale dieta e' validata scientificamente e dal 2001 viene proposta da alcuni ricercatori (Gibson PR, Shepherd SJ) della Monash University di Melbourne. Il protocollo dura in totale 6-8 settimane e prevede l'esclusione di lattosio, fruttani, fruttosio, galattani e polialcoli.Ad esempio i legumi non devono essere assunti,cosi' come anche gli alimenti contenenti glutine,contenenti lattosio e alcuni tipi di frutta come riportato nella foto sottostante... Per ulteriori approfondimenti o consulenze puoi rivolgerti presso lo studio. www.nutrizionistacaserta.it |
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