NUTRIZIONISTA CASERTA DOTT.PASSARELLI
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Tiroide-Alimentazione-Sovrappeso

10/4/2017

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Tiroide-Alimentazione-Sovrappeso

Un corretto funzionamento della tiroide è alla base del nostro metabolismo.Oltre a mantenere una quantita adeguata di macronutrienti come le proteine nella dieta rivestono un ruolo importante anche micronutrienti quali Magnesio,iodio,selenio,zinco,vitamina b12,vitamina A,vitamina D e vitamina C. Piu’ in dettaglio:

Iodio: L’ormone T3 ha 3 molecole di iodio;L’ormone T4 ne ha 4.
Dunque la tiroide non può funzionare senza iodio.

Selenio: E’ un cofattore necessario nella produzione di tiroxina (T4), Inoltre converte T4 alla forma più attiva, T3.

Zinco: Necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei. La carenza di zinco può provocare ipotiroidismo.

Molibdeno: enzimi molibdeno-dipendente svolgono una funzione nel sistema ossidativo dei tireociti (cellule epiteliali della tiroide). Essi svolgono un ruolo importante nel rilascio di T3 (tireoglobulina) dalla ghiandola della tiroide.

Boro: aiuta la conversione da T3 a T4.

Rame: svolge un ruolo importante nel metabolismo della tirosina, che è un precursore di T4 (tiroxina).

Cromo: migliora l'attività dell'insulina e gioca un ruolo importante nella regolazione del rilascio di insulina con effetti sui carboidrati, proteine e il metabolismo dei lipidi. La conversione di T4 a T3 è influenzato dall’ insulina, in modo indiretto, il cromo aiuta in questa conversione.

Manganese: necessario per trasportare l'ormone tiroxina nelle nostre cellule.

Magnesio e Calcio: Il Calcio e magnesio devono essere equilibrati nel corpo per garantire il corretto funzionamento della tiroide. Se vi è troppo calcio puo’ esserci una diminuizione degli ormoni tiroidei.
Il magnesio è un regolatore per l’ assorbimento del calcio e la sua utilizzazione.Tutte le volte che aumenta la ritenzione di calcio da incremento di funzione paratiroidea, rallenta l’attività della tiroide.

Vitamina C: Utile per migliorare l’assorbimento dello iodio.


La scelta degli alimenti quindi riveste un ruolo fondamentale,alimenti ricchi in selenio e quindi utili sono ad esempio lo sgombro, il tonno, il salmone, il pollo, il tacchino, le frattaglie, le uova, la quinoa e gli altri cereali, i funghi shitake e i semi di girasole.

Alimenti ricchi in vitamina d utili sono sardine,gamberetti,burro,semi di girasole.

Un grasso importante non sempre utilizzato è anche l’olio di cocco, che contiene circa il 50 percento di acido laurico, un acido grasso a catena intermedia di piccole dimensioni.Esso inibisce l’attività di enzimi coinvolti nella sintesi dei grassi, in particolare l’acetil-CoA carbossilasi e l’acido grasso sintasi, e questo effetto combinato -attivazione metabolica da una parte e ridotta produzione di grassi dall’altra, risulta particolarmente utile in chi soffre di rallentamento metabolico e incremento di peso.

Alimenti invece da limitare sono i latticini in quanto ricchi in grassi e calcio che è uno dei principali antagonisti della ghiandola tiroidea; tutte le volte che aumenta la ritenzione di calcio da incremento di funzione paratiroidea, rallenta l’attività della tiroide.

Tiocianati e composti sulfidrilici inibiscono l’attività dell’ormone tiroideo impedendo che lo iodio si leghi alla tireoglobulina, Gli alimenti ricchi in queste sostanze appartengono quasi interamente alla famiglia delle brassicacee e comprendono:
Cavolo
Cavolini di Bruxelles
Broccoli
Cavolfioreri
Senape


La dieta per migliorare la funzione tiroidea deve prevedere un apporto calorico aumentato da un punto di vista proteico (25-30%) sfruttando fonti povere in grassi come carni bianche, pesce, uova, evitando soia,latticini ,alimenti gozzigeni e fornendo una giusta dose dei micronutrienti sopra elencati.In ultimo minimizzare l’esposizione a pesticidi e a derivati della plastica, contenenti xenoestrogeni e altri interferenti endocrini,ridurre l’infiammazione utilizzando fonti di acidi grassi omega 3 come pesci grassi,semi di lino,noci.

*Tale discorso è valido nei casi di insufficiente apporto di iodio nella dieta,nelle tiroiditi autoimmuni come quella di Hashimoto invece risulta importante eliminare gli alimenti in grado di attivare risposte autoimmuni, primo fra tutti il glutine come da recenti studi pubblicati e caseine.

In foto  in basso inoltre   i più comuni sintomi associati a rallentamento Tiroideo...stanchezza,freddo,aumento di peso,alterazione ciclo mestruale etc...


In molti pazienti che giungono in studio, vi è un ipotiroidismo subclinico(valori di tsh elevati e valori ormonali normali) o spesso un ipotiroidismo conclamato molto di frequente anche di base autoimmune(valori ormonali bassi e anticorpi più alti in tiroidite di Hashimoto).

Oggi come oggi oramai ben conosciamo come gli ormoni tiroidei modulano il bilancio
energetico dell'organismo interagendo direttamente con i tessuti metabolicamente attivi: fegato,tessuto adiposo (BAT e WAT), cuore, muscolo scheletrico.
​
Studi recenti condotti sull'uomo e su animali da laboratorio hanno evidenziato inoltre come gli adipociti e i preadipociti esprimono il recettore del TSH e che l'azione del TSH induce la differenziazione dei preadipociti in adipociti, l'adipogenesi e, nei bambini, la lipolisi

I mitocondri inoltre sono anche gli obiettivi centrali dell'azione degli ormoni tiroidei …. e nelle diete ipercaloriche la compromissione della capacità ossidativa mitocondriale ha un
ruolo fondamentale nello sviluppo, nella persistenza e nel peggioramento della steatosi epatica.

Allo stesso tempo anche in pazienti sottoposti spesso al contrario a regimi troppo restrittivi o frequenti percorsi yo yo ,puo’ riscontrarsi un abbassamento dei valori di ft3.
Inoltre una dieta restrittiva o sblilanciata potrebbe portare a carenza di minerali essenziali per la tiroide vedi zinco,selenio e vitamina D .

Un aumento del TSH in presenza di normali valori di fT3 e fT4 non è di per se pero’ diagnostico,in quanto potrebbe dipendere da problemi ipofisari o da una maggior
necessità di sollecitazione tiroidea (frequentemente derivata da cause stressogene) senza che vi sia una patologia tiroidea alla base.

Integrazioni utili come selenio per migliorare conversione di ft4 in ft3 o di Mio Inositolo e selenio metionina per migliorare tiroidsimo sbuclinico o di carnitina in ipertiroidismo si sono viste efficace in recenti studi pubblicati.

L’importanza che riveste la Tiroide dunque per concludere è enorme e prendersene cura è basilare per un corretto andamento del piano nutrizionale….


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April 03rd, 2017

3/4/2017

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Paleo-Dieta pregi e difetti !
La paleo dieta molto in voga in questi ultimi periodi e molto seguita da varie persone è un regime alimentare che si basa su un semplice assunto: alimentarsi con ciò che offre la natura, come facevano gli uomini del periodo paleolitico, ovvero precedente l’introduzione di agricoltura e allevamento, poiché il loro regime alimentare sarebbe quello per il quale l’organismo è geneticamente predisposto. Il regime Paleo prevede un largo consumo di carni possibilmente magre e di frutta e verdura. La particolarità sta nel fatto che alcuni cibi mangiati dai nostri progenitori possono essere sostituiti da altri, più facilmente reperibili. Secondo Cordain il suo inventore andrebbe seguita per sempre, perché non si tratta di una dieta in senso stretto.Latte e latticini, cereali e legumi, sale e zucchero e in generale tutti i grassi da condimento, cibi lavorati e conservati, vino, birra e aceto,alcolici e tutte le bevande dolci andrebbero eliminati.
Cibi invece permessi sono:
VERDURA E FRUTTA Che sia fresca, fermentata o surgelata e di ogni varietà. Da consumare sia cruda che cotta.
CARNE, PESCE & UOVA Preferire carne grass-fed, pesce pescato (di piccola taglia) e uova del contadino. Includere frattaglie e brodo d'ossa.
SEMI & NOCI:Da evitare in caso di autoimmunità. Meglio ridurre il consumo o attivare le noci in presenza di problemi digestivi.
RADICI E TUBERI:Che si tratti di topinambur, daikon, tarassaco, pastinaca o patate dolci, si tratta sempre di un'ottima scelta.
OLI E GRASSI DI QUALITA':Grassi saturi, monoinsaturi ed omega-3. Olio di cocco, olio d'oliva, olio di pesce, strutto, pancetta per dirne alcuni.
SPEZIE, ERBE AROMATICHE, FUNGHI E ALGHE
Gli agenti sotto accusa della dieta moderna responsabili della gran parte dei problemi intestinali sarebbero da ricercare nel glutine contenuto in molti cereali normalmente utilizzati e nella lectina e saponine presenti nei legumi che aumenterebbero la permeabilità intestinale,provocando spesso i fenomeni associati al colon irritabile.Eliminando questi alimenti avremmo quindi un sistema immunitario piu’ forte e una flora intestinale meno compromessa con minore infiammazione intestinale.
Al momento pero’ non esistono ricerche scientifiche che abbiano valutato gli effetti di questa dieta sulla salute, non solo a 10 anni, ma neanche a 1 anno dall’inizio della dieta.
La letteratura scientifica mette in guardia circa il seguire diete low carb ed iperproteiche,con un consumo eccessivo di carne, considerato un potenziale problema a lungo termine per l’organismo, specie per quanto riguarda l’incidenza di malattie legate all’apparato digerente ed escretore,inoltre potrebbe verificarsi anche una mancanza di calcio e vitamina d nella dieta ed un eccesso di omega 6 per l’utilizzo spesso di olio di cocco e mandorle.
Questo approccio alimentare quindi puo’ essere seguito ma solo in particolari casi e sotto supervisione del Nutrizionista,per un periodo non troppo lungo al fine di valutare eventuali benefici.Ritengo quindi che sia da considerarsi non uno stile alimentare da seguire per la vita ma un percorso da seguire per monitorare eventuali miglioramenti nella condizione del paziente.
Dott.R.Passarelli

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