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La fonte piu’ rapida di ATP e’ il metabolismo della fosfocreatina(PCr) che e’ normalmente immagazzinata nel tessuto muscolae in quantità limitate e sufficiente per sostenere attività contrattile solo per tempi molto brevi(<10sec di attività motoria alla massima poteza).
La seconda fonte di Atp relativamente rapida e’ la glicolisi anaerobica che produce ATP attraverso la scissione incompleta dei carboidrati.In queste condizioni pero’ l’accumulo di acido lattico nel tessuto muscolare e’ un fattore limitante in quanto l’abassamento del ph blocca gli enzimi tra i quali anche la fosfofruttochinasi inducendo uno stato di fatica muscolare .Inoltre vengono prodotte solo 3 moli di ATP per ogni mole di glicogeno consumata. La terza fonte di ATP e’ la glicolisi aerobica che e’ la piu’ efficiente per produzione di ATP.La glicolisi aerobica inoltre non e’ ristretta all’uso di carboidrati ma puo’ sfruttare anche la beta ossidazione degli acidi grassi,bisogna sottolineare pero’ che la glicolisi dei carboidrati e’ sempre la piu’ efficiente in quanto consuma meno ossigeno per ogni mole di ATP prodotta rispetto alla beta ossidazione degli acidi grassi In sintesi: In una contrazione muscolare d’intensità media,i primi secondi sono sostenuti da ATP gia’ presente e dalla via della fosfocreatina,successivamente la glicolisi aerobica diventa il sistema predominante di produzione energetica.Il consumo di Ossigeno(vo2)aumenta per alimentare questa via metabolica e se la contrazione e’ mantenuta costante raggiunge un valore che puo’ essere mantenuto a lungo(<10 min alla massima potenza,>90 min con attività motoria ridotta).Se pero’ l’intensità della contrazione aumenta anche la produzione di ATP deve aumentare e quindi vo2 continua a cresxcere fino a un massimo vo2max.Quando il consumo di ATP da parte dei muscoli supera la quantità che puo’ essere prodotta a vo2max,interviene la glicolisi anaerobica,con il conseguente debito di ossigeno e accumulo di acido lattico.La massima potenza aerobica di un organismo infatti e’ funzione di Vo2max che a sua volte e’ funzione delle caratteristiche biochimiche di utilizzo di Ossigeno. Scritto da: Dott.R.Passarelli www.nutrizionistacaserta.it
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