NUTRIZIONISTA CASERTA DOTT.PASSARELLI
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Perché assumere le fibre?

30/8/2018

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🔥Perché assumere fibre con la nostra alimentazione?🔥
✅Riduce i livelli di colesterolo nel sangue(merito dei beta glucani) e diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari.
✅Favorisce i processi di disintossicazione del corpo
✅Rallenta la digestione e l’assorbimento dei carboidrati e quindi riduce il picco glicemico postprandiale e la risposta insulinica
✅Aumento del senso sazietà
✅Influenza positiva in diabete tipo 2,prevenzione tumorale e rafforzamento sistema immunitario.
🎯Assumi dunque almeno 25/30 gr al giorno di fibra alimentare con la tua dieta !!!
Dove puoi trovare la fibra?Legumi,cereali,verdure,frutta fresca e secca.
Sapevi che per ogni grammo di betaglucano assunto tramite fibre risulta una diminuizione del colesterolo di 1,7 mg/dl e dell'ldl di 2,2mg/dl?
I beta glucani aventi proprietà ipocolesterolemizzanti, ipoglicemizzanti e immunomodulatorie puoi reperirli in commercio anche sotto forma di integratori,ma ancora meglio se assunti attraverso la tua dieta corretta.

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Dimagrimento difficile?

24/7/2018

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Obesità...alcuni consigli!

9/7/2018

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🔥 Obesità...alcuni consigli:
L'obesità è una malattia sistemica del tessuto adiposo bianco, che si è evoluta purtroppo in epidemia globale.Essa è associata a una serie di squilibri ormonali , alla disregolazione del sistema energetico, a squilibri nell'omeostasi metabolica, a uno stato pro-infiammatorio e a danni che coninvolgono più organi bersaglio.

L’infiammazione cronica,l’incremento dello stress ossidativo e l’iperinsulinemia sono solo alcuni fattori comuni.

✅ Una High fat diet,cioè una dieta ad alto contenuto di grassi è la responsabile principale di questa situazione.

📌L’esercizio fisico in questo ambito come piu’ spesso ripetuto è un arma di grande efficacia. Anche nel diabete di tipo 2 spesso associato ad una diminuizione del livello di estrogeni si è evidenziato come l’attività fisica possa conferire grossi benefici.

📌Parlando di obesità oltre l’esercizio fisico sarebbe buona norma dosare anche la propria vitamina D ,in quanto si è visto eserci una correlazione tra obesità e deficit di vitamina D;ed un suo incremento ed integrazione gioverebbe molto.

🕣È bene inoltre curare anche il proprio orologio biologico, esistendo una corrispondenza tra chi dorme poco e bassi livelli di ormone leptina circolante,con aumento invece dell’ormone oressigenico grelina,che incrementa obesità e appetito.

📌Sempre piu’ studi inoltre dimostrano l’importanza di alcune erbe o piante associate ad una giusta dieta,ad esempio per citarne una …la cannella,il cui olio è ricco di cinnamaldeide aumenta l'attività del metabolismo stimolando le cellule di grasso a iniziare a bruciare energia,come dimostrato da vari studi.
​
🎯 L’obesità pur essendo e rimanendo una patologia consequenziale di molti disagi e disturbi ,può vederne migliorata la sua condizione attaverso le giuste indicazioni del tuo nutrizionista ed il tuo impegno!

Dott.Riccardo Passarelli
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Dimagrimento localizzato

3/4/2018

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Dimagrimento Localizzato ?
Spesso ci capita di voler dimagrire solo in alcuni distretti corporei,a questo proposito approfondiamo questo argomento,subito dicendo che pur non essendo dimostrata con certezza la possibilità di attuare un dimagrimento localizzato solo in alcuni punti, è bene ritenere ed attuare alcune metodologie che possano facilitarlo.
Il detto si ingrassa dal basso verso l’alto e si dimagrisce dall’alto verso il basso,penso ogni persona lo abbia potuto sperimentare su se stesso.
Alcuni semplici consigli da mettere in pratica al fine di agevolare la perdita di grasso nei distretti coscia e addome possono essere quelli di:
1)Fare un’attività fisica mista, di tipo aerobico (cyclette, corsa, camminata sostenuta, ginnastica aerobica) e di tipo muscolare anaerobico.
2)Seguire un’alimentazione bilanciata.
In merito all’attività sportiva,eseguire allenamenti solo di tipo anaerobico possono comportare un accumulo di acido lattico, che rende l’ambiente acido e quindi predispone (a maggior ragione nella parte bassa del corpo) a ristagno di liquidi e cellulite.
Allo stesso tempo eseguire solo attività anaerobica non ci consentirebbe di sfruttare a pieno le potenzialità del lavoro anaerobico con i pesi quali aumento della capillarizzazione e della densità mitocondriale, fattori che favoriscono sia la lipolisi che il trasporto e l’ossidazione degli acidi grassi liberati, questo perché migliorando l’efficienza dei tessuti e rendendoli più efficienti, gli arriveranno più facilmente gli ormoni lipolitici come catecolammine e GH.
Se anche è pur vero che il lavoro aerobico è un lavoro che utilizza come substrati i grassi e il lavoro anaerobico utilizzi come substrato energetico il glucosio,dobbiamo valutare anche la spesa energetica differente in un lavoro a bassa intensità aerobico che pur se di fascia lipolitica,avrà pero’ una minor spesa energetica di uno ad alta intensità.Quindi poi analizzare realmente in un tot.temporale quanti grassi abbiamo bruciato con l’uno e l’altro,rispetto alle calorie spese.
In riferimento al grasso sulle gambe di solito questo è dovuto ad una peggiore vascolarizzazione, una percentuale sfavorevole di recettori beta adrenergici, una sensibilità diversa agli estrogeni.
Inoltre bassi valori di testosterone sono altamente correlati ad obesità viscerale https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29356299
Il testosterone d'altronde si comporta da antagonista del cortisolo: il testosterone inibisce la lipoproteina lipasi mentre il cortisolo la stimola.
Per quanto riguarda l’alimentazione:
Un’alimentazione caratterizzata dall’eccessiva produzione di insulina aumenta l’attività dei recettori α-2 e riduce l’attività dei recettori βeta-2 e beta 3 , rendendo il grasso ostinato ancora più ostinato.
Piu’ in dettaglio: (I recettori β-2 infatti attivano l’HSL, stimolando la lipolisi, mentre i recettori α-2 inibiscono l’HSL, ostacolando la perdita di grasso.L’insulina riduce l’attività dell’enzima HSL e aumenta l’attività della lipoproteina lipasi (LPL), l’enzima responsabile della conservazione del grasso)
Alcuni integratori possono esserci di aiuto in questo senso come la
Sinefrina: che stimola particolarmente i recettori BETA3.
Yohimbina: che blocca i recettori alpha * Non consentito in Italia.
Concludo tutto il discroso centrato sul dimagrimento localizzato citando un recente studio del 2018 che dimostra proprio come una maggior densità muscolare a livello addominale ,riduce il livello di adiposità associato a processi infiammatori,quindi al via con addominali… https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29401141
Tutto questo ci suggerisce che eseguire un lavoro focalizzato su alcuni distretti muscolari come cosce o addome non è da sottavalutare,pur non rinnegando l’importanza che riveste un allenamento globale su tutto il nostro corpo e i benefici che ne comporta.
Dott.Passarelli

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Ansia,Depressione...Un aiuto dal cibo!

26/3/2018

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Ansia,Depressione ... Un aiuto dal cibo !

L’aumento incontrollato dei disturbi come ansia e depressione affligge una grandissima fetta della nostra popolazione ed  è dovuto spesso ad una mancanza di equilibrio tra i vari neurotrasmettitori serotonina, dopamina, noradrenalina.

La dopamina,importante neurotrasmettitore  crea le sensazioni di soddisfazione, gratificazione sessuale, motivazione (o della punizione), stimolando l’attenzione, la memoria, l’apprendimento (legato al lavoro), il comportamento, la cognizione ed il movimento volontario.
La Sintesi della dopamina inizia  con la fenilalanina (C9H11NO2) nel fegato. La fenilalanina è un aminoacido presente in alcuni alimenti, tra cui carni, pollo, pesce e prodotti caseari.
Fenilalanina viene prima convertita in un amminoacido chiamato tirosina (C9H11NO3). Tirosina viene quindi convertita in naturale L-DOPA (C9H11NO4). Infine, L-dopa è convertito in dopamina (C8H11NO2).

La noradrenalina,altro neurotrasmettitore ha una funzione specifica nel predisporre il nostro corpo ad uno stato di attenzione (combatti o scappa), aumentando l’attività del cervello, il numero dei battiti cardiaci, la pressione arteriosa, la mobilitazione degli zuccheri, la vasodilatazione dei bronchi e la predisposizione al rilascio dell’adrenalina.La tirosina è un altro precursone della Noradrenalina.
Alimenti ricchi in tirosina sono in grado di ridurre ansia e agitazione.
Tra i cibi apportatori di tirosina ricordiamo i prodotti della soia, il pesce, il pollo, il tacchino, frutta secca, le banane, il latte ed i suoi derivati, i semi si sesamo, l'avocado ed i semi di zucca.

Il Gaba importante neurotrasmettitore  ci aiuta a ridurre l'attività neuronale e a sentirci meno stressati e a ridurre l'ansia.

Gli alimenti fermentati sono quelli in grado di maggiorarne la produzione, sia per prevenire che per trattare il deficit. Il the verde, il the nero, lo yogurt, i legumi, i cereali sono buone fonti di GABA;“

Vi sono inoltre ultimi studi riguardanti il Gaba in associazione con patologie autoimmuni…

Infine la Serotonina – nota anche come “ormone del buonumore”, 5-idrossitriptamina o 5-HT – è un neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello e in altri tessuti a partire dall’amminoacido essenziale triptofano. Come precursore della melatonina, la serotonina regola i ritmi circadiani, sincronizzando il ciclo sonno-veglia. La serotonina interviene nel controllo dell’appetito e del comportamento alimentare, determinando una precoce comparsa del senso di sazietà , una minore assunzione di carboidrati a favore delle proteine e una riduzione, in genere, della quantità di cibo ingerita. Non a caso, molte persone che avvertono un calo dell’umore (ad esempio una depressione pre-mestruale) avvertono un bisogno importante di dolci. L’erba di San Giovanni o chiamato Iperico produce un senso di benessere leggero, e viene usato in casi di depressioni leggere. Tra gli alimenti che contengono triptofano,precursore della serotonina, ricordiamo in ordine di quantità: uova e formaggi freschi; carne bianca; legumi secchi; semi oleosi e frutta in guscio; pesce di mare; cereali integrali o semintegrali; alcuni vegetali (indivia, spinaci, patata, cavoli, asparagi, funghi, bietola, lattuga); tra la frutta banana e ananas.
La Rodiola è in grado di aumentare del 30% circa i livelli di serotonina nel Sistema Nervoso Centrale, sostanza in grado di svolgere azione sedativa-antiansia.
E’ noto inoltre che anche lo sport presenta effetti antidepressivi, quindi l’attività fisica e il movimento all’aria aperta, ci vengono in aiuto.

Utilizziamo dunque il cibo come coadiuvante a problemi di ansia,depressione correlati o meno a stati di sovrappeso,la nutrizione come risorsa fondamentale e nostro alleato.

Dott.Passarelli 

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Cefalea ed emicrania ,l' alimenzione come rimedio.

5/2/2018

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La cefalea è un disturbo che affligge milioni di persone in tutto il mondo.
L’alimentazione e un integrazione naturale può aiutarci nel prevenire l’utilizzo eccessivo di farmaci antinfiammatori.
Tra gli alimenti di uso comune che andrebbero evitati sono da sottolineare quelli contenenti la tirammina, l'istamina e la feniletilamina. Ad esempio:

Cioccolato, cacao, frutta a guscio
Agrumi, pomodori, crauti, lamponi
Banane, avocado, fichi, prugne
Hot Dogs e carni stagionate, inscatolate, conservate o trattate (salsicce, salumi, pesce secco salato)
Glutammato monosodico (un esaltatore di sapidità contenuto soprattutto nei dadi da brodo, nella salsa di soia, in alcuni snack e nei preparati per zuppe; molto utilizzato nei ristoranti cinesi)
Aspartame (un dolcificante), nitriti (conservanti utilizzati soprattutto nei salumi e nelle carni in scatola) e solfiti (additivi presenti nei vini)
Cibi grassi e fritture
Gelato od altri alimenti freddi
Yogurt e panna acida
Aringhe e frutti di mare
Bevande contenenti caffeina: caffè, the, bibite tipo cola (oltre i due bicchieri)
Bevande alcoliche, in modo particolare vino rosso e birra
Inoltre andrebbe prestata particolare attenzione a:
- L'irregolarità dei pasti o delle ore di sonno.
- Emozioni NEGATIVE come la rabbia, la depressione, l'ansia e lo stress (gli attacchi si scatenano soprattutto dopo i periodi di stress).
- Le variazioni di temperatura o di pressione.
- Alcuni farmaci, come gli analgesici (paradossalmente), la pillola anticoncezionale e le statine.
- I lunghi viaggi in auto, aereo o treno.

[Cephalalgia. 2014 Nov 25. - Epub a head of print]

A tal proposito una strategia importante per contrastare l’emicrania è invece l’esercizio fisico.

Come integrazione alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia della vitamina B2(riboflavina)per gli attacchi di emicrania intensiva.Alcuni ricercatori del Queensland hanno anche dimostrato come utilizzando un mix di vitmaine B6,B9 e B12 vi sia una riduzione dei livelli di omocisteina connessa a una riduzione della gravità e della frequenza dei sintomi legati all`emicraniaa.La vitamina B9 (o acido folico)possiamo facilmente reperirlo assumendo verdure a foglia verde come spinaci, lattuga, broccoli, rape verdi, cavolfiori, solo per citarne alcune, ma anche fegato e legumi ne contengono buona parte.

Un recente studio del 2018 publicato su pub med https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29298622
mostra inoltre come un integrazione con il Coenzima q10 sia in grado di decrementare CGRP E TNF-α,comprovando come l’emicrania e l’infiammazione sono correlati.

Infine andrebbe valutata anche un' integrazione con Magnesio ,essendo stato dimostrato che i livelli serici e intracellulari di Mg sono significativamente ridotti nei soggetti con emicrania, non solo durante gli attacchi ma anche tra un attacco e l’altro (Pan African Medical J 2012;11:46).

Dott.Passarelli

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Nutrizione e Psiche-Sistema PNEI

5/11/2017

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Nutrizione e Psiche-Sistema PNEI

La Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è una disciplina che si occupa delle relazioni tra psiche e i sistemi di regolazione fisiologica.Essa studia l’influenza diretta delle emozioni sul corpo.In un'ottica di dimagrimento ma anche di prevenzione di malattie quindi risulta di grande utilità.
Gli stati emotivi negativi del paziente influenzano l’insorgenza e il decorso della malattie e si associano, in generale, ad una netta diminuzione delle funzioni immunitarie.
La pnei è un valido aiuto in stati cronici di infiammazione come avviene ad esempio nell'obesità e in malattie autoimmuni.
Connessa alla Pnei vi è quindi l'importanza di svolgere una corretta dieta/alimentazione in chiave antiossidante ed antinfiammatoria e il ruolo dell’attività fisica che influenza il buon umore e riduce lo stress.Un'attività aerobica come la corsa è in effetti capace di arrestare addirittura l’invecchiamenteo celebrale.L'alimentazione svolge un compito chiave strettamente connesso al compito chiave che svolge il sistema nervoso centrale su tutto il nostro corpo e le nostre funzioni biologiche.La connessione tra mente e psiche è facilmente evidenziabile pensando a d esempio a quegli alimenti che maggiormente soddisfano le carenze affettive come sono i carboidrati o viceversa a come situazioni di stress ricorrenti portano ad un'innalzamento del cortisolo,quindi collegando psiche e sistema ormonale.Il cortisolo svolge varie funzioni negative come:Incrementare la produzione di dopamina,la quale stimola la ricerca di cibo in maniera disfunzionale.Stimolare la proliferazione dei linfociti.Ridurre l’Ampk che è fondamentale per l’equilibrio tra anabolismo e catabolismo.Bloccare la produzione di ormoni tiroidei e dell’ormone della crescita,quindi il sistema muscolare sarà sempre piu’ consumato.Bloccare la perdita di grasso e condurre a comportamenti troppo restrittivi verso il cibo ,con conseguenti attacchi di iperfagia che ne conseguiranno.
Quando si elabora un piano nutrizionale è quindi molto importante tenere sottocchio l'asse psiconeuroendocrinoimmunologico per apportare al paziente i più grandi benefici!

www.nutrizionistacaserta.it

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Conosci il tuo HRV ?

30/10/2017

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Conosci l'HRV?
Misura il tuo Hrv per migliorare la performance atletica,il tuo livello di stress,il tuo stato di salute.
Misurare la frequenza cardiaca durante l’impegno non basta: altrettanto importante è monitorare il proprio Hrv (tempo in millisecondi che intercorre tra un battito cardiaco e l’altro). La HRV è in grado di valutare lo stato relativo del sistema nervoso Simpatico e Parasimpatico. Il Sistema Parasimpatico rappresenta la normale risposta dell'organismo ad una ...situazione di calma, riposo, tranquillità ed assenza di pericoli e stress. Il Sistema nervoso Simpatico, quando viene attivato, produce una serie di effetti quali: accelerazione del battito cardiaco, dilatazione dei bronchi, aumento della pressione arteriosa, vasocostrizione periferica, dilatazione pupillare, aumento della sudorazione. Esistono in commercio diversi dispositivi: cardiofrequenzimetri di medio alto livello, dispositivi che abbinano il calcolo della HRV alla misura della pressione arteriosa e anche applicazioni per smartphone che sfruttano la fotocamera ed il flash incorporato per una valutazione semplice senza “fastidiosi” accessori.
Utile per comprendere ad esempio se vi è stato il recupero da un intenso stress fisico o emotivo, Se il carico di allenamento è sufficiente o eccessivo,se hai recuperato o sei pronto per una intensa attività di endurance.
Molti studi scientifici vi sono a tal riguardo… Misura il tuo hrv gratuitamente anche presso il mio studio e migliora il tuo stato di salute!
www.nutrizionistacaserta.it

Altro...

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Olio di cocco?

4/10/2017

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Assumere Olio di cocco?

È stato dimostrato che i trigliceridi a catena media, di cui, l’olio di cocco è ricco, hanno l’effetto generale di stimolare il metabolismo a funzionare più velocemente e quindi a bruciare più calorie.

È stato calcolato che un consumo giornaliero di 15-30 gr. di trigliceridi a catena media aumenti il dispendio energetico del 5%, per un totale di circa 120 Kcal bruciate al giorno.

Il consumo nelle donne di 30ml (3 cucchiai) di olio di cocco al giorno ...per 12 settimane non solo non causa aumento di peso, ma determina anche una riduzione del grasso addominale o viscerale.

Proprio per la presenza di elevate quantità di MCT,acidi grassi a media catena (fino al 65%), l'olio di cocco è velocemente metabolizzabile a livello epatico e non entra nei meccanismi di produzione del colesterono endogeno.

Poiché la maggior parte dei grassi saturi nell'olio di cocco è costituita dall'acido laurico, questo può essere considerato preferibile rispetto ai prodotti parzialmente o totalmente idrogenati, o di tipo animale. Puo' essere utilizzatoin preparazione di vari alimenti oppure assunto da solo,non più di circa 10/20 gr die...

​*Da non sostituire al nostro olio extra vergine di oliva!

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Sovrappeso/Obesità e rischio Ictus/Infarto

4/9/2017

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Obesità e Rischio Ictus/Infarto

L'obesità stimola l'espressione della leptina e attenua la liberazione dell'adiponectina che è associata ad un rischio minore di infarto.
L'obesità è caratterizzata da una infiammazione cronica di grado basso e da uno stress ossidativo sistemico che danneggia eventualmente l'endotelio che perde le sue proprietà antitrombotiche.
L’obesità porta ad aumentare l'attivazione delle piastrine, inducendo la cascata di coagulazione attraverso l'espressione del fattore tissutale (TF).
I soggetti obesi hanno mostrato livelli elevati in circolazione del fattore von Willebrand, TF, fattore VII e VIII e fibrinogeno, favorendo uno stato ipercoagulabile da lieve a moderato,con maggior rischio trombotico.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28472252




Condizioni di rischio e stili di vita: definizioni
 
Ipertensione: pressione arteriosa sistolica ≥140 o diastolica ≥90 mmHg o trattamento specifico
 
Ipercolesterolemia: colesterolemia ≥240 mg/dl o trattamento specifico
 
Colesterolemia - HDL bassa: ≤40 mg/dl negli uomini e ≤50 mg/dl nelle donne
 
Colesterolemia - LDL elevata: ≥115mg/dl
 
Ipertrigliceridemia: trigliceridemia ≥150 mg/dl
 
Iperglicemia: glicemia a digiuno compresa tra 110 e 125 mg/dl
 
Diabete: glicemia a digiuno ≥126 mg/dl o trattamento specifico
 
Sindrome metabolica: presenza di tre o più delle seguenti condizioni:
obesità addominale (circonferenza vita ≥102 cm negli uomini e ≥88 cm nelle donne)
alterata regolazione della glicemia (glicemia a digiuno ≥110 mg/dl) o pregressa diagnosi di diabete
trigliceridemia elevata (≥150 mg/dl)
colesterolemia - HDL bassa (≤40 mg/dl negli uomini e ≤50 mg/dl nelle donne)
pressione arteriosa elevata (≥130/85 mmHg) o in trattamento antipertensivo

Abitudine al fumo: viene considerato fumatore chi fuma anche solo una sigaretta al giorno, a settimana o al mese; sono rispettivamente considerate “mai fumatori” ed “ex fumatori” quelle persone che non hanno mai fumato o che hanno smesso di fumare da almeno un anno
 
Sovrappeso: indice di massa corporea (IMC) 25,0-29,9 Kg/m²
 
Obesità: indice di massa corporea (IMC) ≥ 30 Kg/m²
 
Adiposità addominale:
circonferenza vita ≥102 cm negli uomini e ≥88 cm nelle donne (misurazione considerata per descrivere l’adiposità addominale nelle indagini OEC)

oppure

rapporto vita/fianchi ≥0,95 negli uomini e ≥0,85 nelle donne

Sedentarietà: descrive la sedentarietà nel tempo libero e nell’attività lavorativa

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CELLULITE E RITENZIONE IDRICA

13/7/2017

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Disbiosi Intestinale

27/6/2017

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La disbiosi indica uno squilibrio microbico che colpisce il tratto digestivo.At tal proposito è bene sottolineare come le alterazione della flora intestinale possono essere fattori contribuenti anche di molte malattie croniche degenerative.
Antibiotici-Stress fisico e psicologico-diete sbagliate sono i principali responsabili.
Le ricerche hanno mostrato come ad esempio cibi ricchi in composti contenenti zolfo,diete ricche in proteine e soprattutto ricche in proteine animali e... diete ricche in carboidrati raffinati possono causare questa condizione di disbiosi.Da non sottovalutare lo stress,a tal proposito in uno studio* si mostra come 20 bambini separati per la prima volta dalla loro mamma avessero un incremento di batteri patogeni come ss.shigella e Campylobacter spp e un decremento di batteri "buoni" Lactobacili.
Nella sindrome del colon irritabile(ibs) e nelle malattie croniche infiammatorie intestinali(IBD) la disbiosi intestinale gioca un ruolo chiave. La soluzione? Conoscendo le cause ora possiamo affrontare meglio il problema:Probiotici e prebiotici,riduzione dello stress,corretta dieta,esami specifici etc...
*Approfondimenti ulteriori su
http://www.altmedrev.com/publications/9/2/180.pdf

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Tiroide-Alimentazione-Sovrappeso

10/4/2017

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Tiroide-Alimentazione-Sovrappeso

Un corretto funzionamento della tiroide è alla base del nostro metabolismo.Oltre a mantenere una quantita adeguata di macronutrienti come le proteine nella dieta rivestono un ruolo importante anche micronutrienti quali Magnesio,iodio,selenio,zinco,vitamina b12,vitamina A,vitamina D e vitamina C. Piu’ in dettaglio:

Iodio: L’ormone T3 ha 3 molecole di iodio;L’ormone T4 ne ha 4.
Dunque la tiroide non può funzionare senza iodio.

Selenio: E’ un cofattore necessario nella produzione di tiroxina (T4), Inoltre converte T4 alla forma più attiva, T3.

Zinco: Necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei. La carenza di zinco può provocare ipotiroidismo.

Molibdeno: enzimi molibdeno-dipendente svolgono una funzione nel sistema ossidativo dei tireociti (cellule epiteliali della tiroide). Essi svolgono un ruolo importante nel rilascio di T3 (tireoglobulina) dalla ghiandola della tiroide.

Boro: aiuta la conversione da T3 a T4.

Rame: svolge un ruolo importante nel metabolismo della tirosina, che è un precursore di T4 (tiroxina).

Cromo: migliora l'attività dell'insulina e gioca un ruolo importante nella regolazione del rilascio di insulina con effetti sui carboidrati, proteine e il metabolismo dei lipidi. La conversione di T4 a T3 è influenzato dall’ insulina, in modo indiretto, il cromo aiuta in questa conversione.

Manganese: necessario per trasportare l'ormone tiroxina nelle nostre cellule.

Magnesio e Calcio: Il Calcio e magnesio devono essere equilibrati nel corpo per garantire il corretto funzionamento della tiroide. Se vi è troppo calcio puo’ esserci una diminuizione degli ormoni tiroidei.
Il magnesio è un regolatore per l’ assorbimento del calcio e la sua utilizzazione.Tutte le volte che aumenta la ritenzione di calcio da incremento di funzione paratiroidea, rallenta l’attività della tiroide.

Vitamina C: Utile per migliorare l’assorbimento dello iodio.


La scelta degli alimenti quindi riveste un ruolo fondamentale,alimenti ricchi in selenio e quindi utili sono ad esempio lo sgombro, il tonno, il salmone, il pollo, il tacchino, le frattaglie, le uova, la quinoa e gli altri cereali, i funghi shitake e i semi di girasole.

Alimenti ricchi in vitamina d utili sono sardine,gamberetti,burro,semi di girasole.

Un grasso importante non sempre utilizzato è anche l’olio di cocco, che contiene circa il 50 percento di acido laurico, un acido grasso a catena intermedia di piccole dimensioni.Esso inibisce l’attività di enzimi coinvolti nella sintesi dei grassi, in particolare l’acetil-CoA carbossilasi e l’acido grasso sintasi, e questo effetto combinato -attivazione metabolica da una parte e ridotta produzione di grassi dall’altra, risulta particolarmente utile in chi soffre di rallentamento metabolico e incremento di peso.

Alimenti invece da limitare sono i latticini in quanto ricchi in grassi e calcio che è uno dei principali antagonisti della ghiandola tiroidea; tutte le volte che aumenta la ritenzione di calcio da incremento di funzione paratiroidea, rallenta l’attività della tiroide.

Tiocianati e composti sulfidrilici inibiscono l’attività dell’ormone tiroideo impedendo che lo iodio si leghi alla tireoglobulina, Gli alimenti ricchi in queste sostanze appartengono quasi interamente alla famiglia delle brassicacee e comprendono:
Cavolo
Cavolini di Bruxelles
Broccoli
Cavolfioreri
Senape


La dieta per migliorare la funzione tiroidea deve prevedere un apporto calorico aumentato da un punto di vista proteico (25-30%) sfruttando fonti povere in grassi come carni bianche, pesce, uova, evitando soia,latticini ,alimenti gozzigeni e fornendo una giusta dose dei micronutrienti sopra elencati.In ultimo minimizzare l’esposizione a pesticidi e a derivati della plastica, contenenti xenoestrogeni e altri interferenti endocrini,ridurre l’infiammazione utilizzando fonti di acidi grassi omega 3 come pesci grassi,semi di lino,noci.
*Tale discorso è valido nei casi di insufficiente apporto di iodio nella dieta,nelle tiroiditi autoimmuni come quella di Hashimoto invece risulta importante eliminare gli alimenti in grado di attivare risposte autoimmuni, primo fra tutti il glutine come da recenti studi publicati e caseine.

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April 03rd, 2017

3/4/2017

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Paleo-Dieta pregi e difetti !
La paleo dieta molto in voga in questi ultimi periodi e molto seguita da varie persone è un regime alimentare che si basa su un semplice assunto: alimentarsi con ciò che offre la natura, come facevano gli uomini del periodo paleolitico, ovvero precedente l’introduzione di agricoltura e allevamento, poiché il loro regime alimentare sarebbe quello per il quale l’organismo è geneticamente predisposto. Il regime Paleo prevede un largo consumo di carni possibilmente magre e di frutta e verdura. La particolarità sta nel fatto che alcuni cibi mangiati dai nostri progenitori possono essere sostituiti da altri, più facilmente reperibili. Secondo Cordain il suo inventore andrebbe seguita per sempre, perché non si tratta di una dieta in senso stretto.Latte e latticini, cereali e legumi, sale e zucchero e in generale tutti i grassi da condimento, cibi lavorati e conservati, vino, birra e aceto,alcolici e tutte le bevande dolci andrebbero eliminati.
Cibi invece permessi sono:
VERDURA E FRUTTA Che sia fresca, fermentata o surgelata e di ogni varietà. Da consumare sia cruda che cotta.
CARNE, PESCE & UOVA Preferire carne grass-fed, pesce pescato (di piccola taglia) e uova del contadino. Includere frattaglie e brodo d'ossa.
SEMI & NOCI:Da evitare in caso di autoimmunità. Meglio ridurre il consumo o attivare le noci in presenza di problemi digestivi.
RADICI E TUBERI:Che si tratti di topinambur, daikon, tarassaco, pastinaca o patate dolci, si tratta sempre di un'ottima scelta.
OLI E GRASSI DI QUALITA':Grassi saturi, monoinsaturi ed omega-3. Olio di cocco, olio d'oliva, olio di pesce, strutto, pancetta per dirne alcuni.
SPEZIE, ERBE AROMATICHE, FUNGHI E ALGHE
Gli agenti sotto accusa della dieta moderna responsabili della gran parte dei problemi intestinali sarebbero da ricercare nel glutine contenuto in molti cereali normalmente utilizzati e nella lectina e saponine presenti nei legumi che aumenterebbero la permeabilità intestinale,provocando spesso i fenomeni associati al colon irritabile.Eliminando questi alimenti avremmo quindi un sistema immunitario piu’ forte e una flora intestinale meno compromessa con minore infiammazione intestinale.
Al momento pero’ non esistono ricerche scientifiche che abbiano valutato gli effetti di questa dieta sulla salute, non solo a 10 anni, ma neanche a 1 anno dall’inizio della dieta.
La letteratura scientifica mette in guardia circa il seguire diete low carb ed iperproteiche,con un consumo eccessivo di carne, considerato un potenziale problema a lungo termine per l’organismo, specie per quanto riguarda l’incidenza di malattie legate all’apparato digerente ed escretore,inoltre potrebbe verificarsi anche una mancanza di calcio e vitamina d nella dieta ed un eccesso di omega 6 per l’utilizzo spesso di olio di cocco e mandorle.
Questo approccio alimentare quindi puo’ essere seguito ma solo in particolari casi e sotto supervisione del Nutrizionista,per un periodo non troppo lungo al fine di valutare eventuali benefici.Ritengo quindi che sia da considerarsi non uno stile alimentare da seguire per la vita ma un percorso da seguire per monitorare eventuali miglioramenti nella condizione del paziente.
Dott.R.Passarelli

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Microbiota intestinale ed obesità

1/3/2017

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Microbiota e Obesità:
Vari studi hanno evidenziato una modificazione nella composizione del microbiota intestinale nei soggetti obesi con un incremento dei Firmicutes e una riduzione dei Bacteroidetes. Il microbiota può incidere sull’equilibrio nutrizionale e metabolico dell’organismo modulando la capacità di estrarre energia dagli alimenti della dieta e interagendo con il metabolismo glico-lipidico...Ripristinare quindi una buona flora batterica intestinale è molto importante!

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Insulino Resistenza... come possiamo accorgercene

23/9/2016

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Insulino resistenza? Come possiamo accorgercene !
L’insulino resistenza è una condizione che viene caratterizzata dalla diminuzione degli effetti biologici dell’insulina; in poche parole la quantità fisiologica di insulina produce una risposta ridotta che non e' in grado di svolgere adeguatamente la sua funzione di ridurre la glicemia, perché i tessuti in cui dovrebbe agire sono “resistenti” alla sua azione. L’iperglicemia persistente che ne deriva stimola il pancreas a secernere quantità maggiori di insulina, determinando così iperinsulinemia.
L’HOMA Index è un indice che viene utilizzato per valutare l’insulino resistenza, condizione nella quale l’insulina non riesce ad esercitare la sua azione per una carenza numerica o funzionale di recettori.
L’HOMA Index si basa su un modello omeostatico matematico che considera le concentrazioni sieriche di glucosio e insulina a digiuno.
Se nelle vostre analisi del sangue la glicemia è espressa in mmol/L e l’insulina in mU/L la formula da applicare è:
HOMA Index = (glicemia x insulinemia) / 22.5 (dove la glicemia è espressa in mmol/L e l’insulina in mU/L).
Se nelle vostre analisi del sangue la glicemia è espressa in milligrammi /dL( mg/100ml) la formula da applicare è :
HOMA Index = (glicemia a digiuno x insulinemia a digiuno) / 405
Range di normalità (cioè soggetti non insulino resistenti) : 0,23 – 2.5 (La valutazione meglio se eseguita da specialisti di Nutrizione)
L’insulino resistenza non è di per sé una condizione clinica definita ma contribuisce significativamente all’insorgere di:
-diabetemellitotipo2
- obesità
- dislipidemia
- ipertensione
- steatosi epatica
- sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)

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Un po' di spesa oggi con Topinambur,Rafano,Manioca,Zenzero

7/6/2016

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Il rafano fa parte della famiglia delle crucifere ed e’ ricco di principi attivi, in particolare di glucosidi solforati: quando si pratica un'incisione sulla superficie della pianta, il glucoside sinigrina entra in contatto con l'enzima mirosinase e si trasforma in solfuro di aliile, un ottimo antibiotico naturale. La presenza in questa radice di glucochinine, sostanze che abbassano il livello della glicemia nel sangue, ne fa un valido sussidio nella cura del diabete. E indicato infine in caso di stitichezza cronica.Il suo consume puo’ avvenire grattugiandolo su carni o mescolandolo ad insalate.



Manioca,fornisce molti sali minerali come il calcio, il ferro, il potassio, il magnesio, il selenio e vitamine (C, B, K). È priva di glutine e facilmente digeribile (da essa si ottiene la farina di tapioca). La radice va pulita e cotta in acqua per almeno 30 minuti

Topinambur: Simile a una patata ma differente in quanto non solo fornisce pochissime calorie (ca. 30 Kcal per 100 grammi di prodotto), ma è miniera di inulina (fino al 60% del peso secco),una fibra solubile in grado di riequilibrare la nostra flora batterica intestinale e che lo rende per le sue proprietà particolarmente indicato per i diabetici.

Zenzero: Lo zenzero viene usato come antinfiammatorio naturale e digestivo.Grazie alle sue proprietà antibiotiche, lo zenzero è un valido alleato di stomaco, intestino, cuore e apparato circolatorio. Secondo uno studio pubblicato sul Cancer Prevention Research, una rivista della American Association for Cancer Research, gli integratori a base di radice di zenzero possono ridurre l'infiammazione nel colon, che si crede essere un indicatore di future cellule tumorali. Essendo un buon antinfiammatorio lo si usa sopra tutto per calmare i dolori articolari ad esempio, o contro i dolori intestinali ed il mal di testa.Principi attivi dello zenzero sono:Zingerone;Gingeroli;Shogaoli;Zingiberene;B-bisabolene.


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Quale tipo di sale scegliere?

7/6/2016

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Il sale che si trova comunemente in vendita e' stato privato, soprattutto a scopo estetico (colore), di praticamente tutte le sue naturali sostanze "vitali" e risulta composto per il 99% da Cloruro di Sodio e privato di altri minerali(circa84).Il sale marino raffinato e' trattato in diversi modi. In genere, si fa evaporare l'acqua salata, cio' che resta viene messo a seccare al sole e quindi ridisciolto in acqua, filtrato, rievaporato e cristallizzato.
Nel sale marino integrale sono presenti invece sostanze indispensabili al buon funzionamento dell'organismo perfettamente equilibrate tra loro: cloro, sodio, magnesio, zolfo, calcio, potassio, bromo, carbonio, stronzio, boro, silicio, fluoro, litio, zinco, rame, fosforo, iodio.... ecc. Un esempio di sale integrale e' il sale rosa dell'Himalaya ma ve ne sono molti altri ...
Al di la del tipo di sale utilizzato e' importante moderarne il consumo che in Italia si attesta a 12-15 gr al giorno,circa il triplo di quello consigliato!

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La dipendenza da cibo

5/5/2016

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La dipendenza da cibo e' una tematica molto seria da non sottovalutare. La gratificazione che proviene dal cibo provoca delle modificazioni all'interno del nostro corpo sia repentine che di lunga durata ed in questo gioca un ruolo chiave il sistema dopaminergico.Spesso l'auto controllo viene meno e rischiamo di assumere molto piu' cibo di quello che dovremmo.La persona che mangia un po' di cioccolata ma poi non riesce piu' a frenarsi e finisce per mangiare un'intera tavoletta ne e' un esempio.Le sostanze piu' gratificanti sono quelle dolci/grase/ricche di amido/ricche di sale etc.... Adattamenti neurobiologici poi porteranno ad introdurre sempre piu' spesso quell'alimento classificando il tutto come qualcosa di normale.L'alimentazione non controllata ,quell'impulso irrefrenabile che ci spinge ad assumere cibo ha spesso pero' una base psicologica,vuole colmare qualcosa al nostro interno,vuole lenire le nostre tensioni.Assumendo sempre piu' cibo aumentera' il volume di grasso all'interno dei nostri adipociti (ipertrofia).Essendovi un limite al volume di crescita delle cellule adipose attraverso una serie di meccanismi si instaurerà uno stato di infiammazione che porterà a generare nuove cellule adipose(iperplasia).In questo modo anche se dimagriremo, le cellule potranno diminuire solo il loro volume ma il loro numero resterà invariato ,cosi' da facilitare un ritorno al peso iniziale appena introdurremo di nuovo piu' cibo. Al di là della dieta da seguire fondamentale e' risalire alla base del problema che ci induce ad avere un rapporto conflittuale e smisurato con il cibo e porre strategie atte a migliorare i nostri comportameni alimentari a fianco del proprio Nutrizionista.

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Obesità e sovrappeso in Infanzia e Adolescenza

6/4/2016

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Piu' di 1 bambino su 3 ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere! La colazione,gli spuntini,la giusta alimentazione e la corretta attività fisica sono le basi per prevenire una condizione di sovrappeso. Sovrappeso e obesità possono favorire l’insorgenza di malattie cronico-degenerative derivanti da complicanze organiche come l’ipercolesterolemia, l’ipertrigliceridemia, l’ipertensione arteriosa, la steatosi/steatoepatite non alcolica, l’intolleranza al glucosio, complicanze ortopediche e respiratorie e per le bambine l’ovaio policistico. Ma anche complicanze psicologiche come i disturbi dell’immagine corporea e del comportamento alimentare o la depressione, pertanto è necessario focalizzare l’interesse sulla promozione della salute fin dall’infanzia i seguenti, prima che si instauri una patologia.Dati allarmanti e dovere di noi nutrizionisti di intervenire.
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Gonfiori addominali...intestino irritabile ?

2/4/2016

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Soffri di dolore addominale,aumento del gas
intestinale,meteorismo,distensione addominale e alterata disfunzione della motilità addominale
che si manifesta con diarrea e stipsi? Semplici consigli che posso darti è quello di assumere con regolarità fermenti lattici o consumare yogurth,kefir…,aumentare l'apporto di fibra con la dieta a 30 gr al giorno,consumare erbe amare e soprattutto carciofi o carciofini anche surgelati contenenti inulina che aiuta la proliferazione dei bifidobatteri e cinarina che ha doti digestive.Infine fare movimento anche è di grande utilità. Tutto cio' inoltre puo' essere risolto mediante un approccio nutrizionale specifico(dieta lowfodmap). Tale dieta e' validata scientificamente e dal 2001 viene proposta da alcuni ricercatori (Gibson PR, Shepherd SJ) della Monash University di Melbourne.
Il protocollo dura in totale 6-8 settimane e prevede l'esclusione di lattosio, fruttani, fruttosio, galattani e polialcoli.Ad esempio i legumi non devono essere assunti,cosi' come anche gli alimenti contenenti glutine,contenenti lattosio e alcuni tipi di frutta come riportato nella foto sottostante... Per ulteriori approfondimenti o consulenze puoi rivolgerti presso lo studio. www.nutrizionistacaserta.it


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Probiotici e Prebiotici utili contro l'obesità

27/1/2016

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PREBIOTICI E PROBIOTICI UTILI CONTRO L’OBESITA’

Il termine PREBIOTICO indica quelle sostanze d’uso alimentare che, non essendo né digeribili né assorbibili dall’intestino, sono tuttavia estremamente importanti nel favorire la crescita di batteri utili.
Il Ministero della Salute definisce prebiotico “una sostanza di origine alimentare non digeribile che, se somministrata in quantità adeguata, porta beneficio al consumatore grazie alla promozione selettiva della crescita e/o dell’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale, o assunti contestualmente al prebiotico”.I prebiotici sono fondamentalmente fibre alimentari solubili che si trovano nella frutta (ad esempio nella banana) e nella verdura (ad esempio negli asparagi, nella cipolla e nelle carote) nei legumi, avena, aglio, tarassaco e frutta secca, con particolare riferimento alle noci.

Il termine PROBIOTICO si riferisce invece a quegli ALIMENTI che contengono in numero sufficientemente elevato microorganismi (microorganismi probiotici) vivi ed attivi, in grado di raggiungere l’intestino ed esercitare un’azione di equilibrio sulla microflora intestinale attraverso una colonizzazione diretta .Tra i probiotici più conosciuti troviamo i lactobacilli e i bifido-batteri. I probiotici sono presenti in alimenti fermentati come lo yogurt,kefir,crauti e formaggi fermentati.

L’intestino umano ospita centinaia di diverse specie di batteri e costituisce un vero e proprio ecosistema
Purtroppo lo squilibrio di alcune specie di batteri rispetto ad altri potrebbe impedirci di usare fisiologicamente tutte le calorie che assumiamo quotidianamente causando l’aumento di massa grassa. Quindi risulta che la flora batterica può condizionare i due aspetti dell’energia: nel primo influenza l’accumulo di energia apportato dai componenti della dieta e nel secondo condiziona il modo in cui l’energia è spesa o immagazzinata determinando la perdita o l’acquisto di peso. In parole povere si ipotizza che si avrà un aumento del peso corporeo quando si ha una diminuzione di bifidobatteri.
Questi effetti sono stati riscontrati non solo negli animali ma anche nelle persone. Infatti, è stato dimostrato che le persone obese presentano più batteri del tipo “firmicutes” mentre presentano meno batteroidi (tra cui i bifidobatteri) fino a 50% rispetto alle persone magre. Ma ciò che risulta ancor più sorprendente è che quando nelle persone obese si ristabilisce l’equilibrio della flora intestinale, queste persone hanno perdita di peso.

Un’integrazione con prebiotici e probiotici risulta di grande utilità .

www.nutrizionistacaserta.it

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Cacao utile per Obesità e Sportivi

14/10/2015

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Consigli*** L'importanza del cacao per sport e Obesità e Come poterlo assumere:

Bevanda semplice a base di cacao con 94 kcal: 200cc di acqua, 20 gr di cacao amaro Ferrero,5gr di zucchero.

Oppure con 100cc di latte scremato,5gr di zucchero,20gr di cacao amaro Ferrero kcal tot.130,proteine 9,2gr,carboidrati 11,30gr,grassi 4,5.

Consumate piu' cioccolato o meglio ancora cacao.Il cacao contiene flavanoli che hanno la capacità di prevenire le malattie cardiovascolari (agendo sull’abbassamento della pressione sanguigna e sulla diminuzione del colesterolo LDL) e migliorare il metabolismo degli zuccheri quindi contrastando l'eccesso di peso. Migliorano poi la memoria e le capacità cognitive e sembrano avere importanti benefici anche sull’umore.Il cacao amaro e' molto importante anche per gli sportivi come evidenziato in vari studi,riducendo lo stess ossidativo e migliorando la performance(Dark Chocolate Acutely Improves Walking Autonomy in Patients With Peripheral Artery Disease - doi: 10.1161/ JAHA.114.001072 - Luglio 2014). Tra il cioccolato fondente e il cacao amaro consiglio sempre di scegliere il secondo,avendo meno grassi e meno calorie.


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Digiuno Intermittente,Digiuno periodico.

21/9/2015

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*Dal digiuno Intermittente al digiuno periodico … alcune considerazioni pratiche
Oggi come oggi il Digiuno Intermittente e’ un argomento molto discusso e dibattuto ,cerchiamo in sintesi di trarre delle conclusioni che possino aiutare a comprenderlo meglio.
Da molti anni si sente spesso parlare di come la colazione sia importante ,i pasti giornalieri devono essere frequenti,che i carboidrati non dovrebbero essere assunti la sera,che bisogni mangiare spesso per evitare sbalzi di glicemia,che non bisogni allenarsi a digiuno ed in gogni caso di non digiunare poiche’ potrebbe rallentarsi il metabolismo.

Recenti studi invece hanno dimostrato che praticare il digiuno intermittente se ben gestito può portare diversi benefici come ad esempio:
Abassare il livello dei trigliceridi,
Normalizzare l'insulina e la sensibilità alla leptina, riducendo cosi il rischio di insulino – resistenza causa di diabete. L’insulina è l'ormone anabolico per eccellenza ma anche responsabile del deposito adiposo
-
Normalizzare i livelli di grelina, noto anche come "l'ormone della fame" e innalzare adiponectina
-Agire sul l'ormone della crescita (HGH), che svolge un ruolo importante nella salute, nella forma fisica e nel rallentamento del processo di invecchiamento
- Ridurre l'infiammazione e diminuire danni dei radicali liberi
- Rafforzare il sistema immunitario
-aumentare le catecolamine, che inducono il corpo a consumare energia ad un ritmo maggiore.
-promuovere uno stato di salute riducendo lo stress ossidativo (invecchiamento)
Durante il perdiodo di digiuno inoltre c’e’ una calma insulinica e un innalzamento di Igf responsabile del rilascio di gh(ormone della crescita) che ha attività lipolitica.

A tal proposito esiste un protocollo definito Leans Gains dove e’ previsto assumere cibo per 8 ore e digiunare per le rimanenti 16. Qualora a praticare il digiuno intermittente fosse uno sportivo si consiglia di assumere cibo appena dopo essersi allenati e per circa 8 ore consecutive.Al termine di queste 8 ore di alimentazione poi si consiglia di digiunarne per 16.Esistono poi varie altre pratiche di digiuno intermittente ,una tipologia molto utilizzata prevede di praticare digiuno per 2 giorni a settimana,invece che praticare digiuno nell’arco temporale di una stessa giornata(dieta fast).Nei due giorni di digiuno puo’ essere seguita una Vlcd(dieta a basso contenuto di carboidrati) da 500 kilocalorie per le donne e 600 per gli uomini.

Al di la’ di ogni tipologia di digiuno intermittente e’ pero’ sempre importante la qualità e la quantità del cibo che immettiamo nelle finestre temporale dove ci alimentiamo.Quindi non serve solo praticare il digiuno ma serve anche assumere cibo di buon livello nutrizionale. Se il nostro scopo e’ quello di modificare il nostro assetto metabolico sperimentando un approccio al digiuno intermittente allora possiamo sperimentarlo,in ogni caso alla lunga forse sarebbe meglio seguire un protocollo del tipo tradizionale che preveda alimentazione equiripartita giornalmente a mio avviso.
Per quanto riguarda un digiuno intermitttente al fine di perdere peso viene da se che un digiuno del tipo 5:2 ,con 2 giorni di alimentazione a ridotta quota calorica con 500 kcal puo’ portare dei benefici ma solo se negli restati 5 giorni non ci sovralimentiamo. Inoltre e’ bene tenere presente che un digiuno troppo prolungato comporterebbe un esaurimento delle nostre riserve di glicogeno e quindi si coinvolgerebbero le proteine muscolari arrecando un danno allo nostra massa magra.
Come sempre il consiglio e’ quello di utilizzare il buon senso , praticare il digiuno intermittente potrebbe esserci di aiuto se ben gestito e organizzato. Come ipotesi:Potremmo inziare sperimentando l’approccio (16:8) per 2 volte a settimana...Potremmo iniziare sperimentando l’approccio (5:2) per due volte al mese



Un' altra modalità di digiuno e' quella del digiuno periodico che e' stato oggetto di studio  da parte del Dott.Walter Longo e dalla sua equipe che ha dimostrato con uno studio pubblicato su Cellmetabolism come un'eccesso proteico sia responsabile di vari tipi di patologie e tumori.
Egli  consiglia di praticare una dieta che simuli il digiuno per 5 giorni ogni 3 mesi sotto stretto controllo medico per attuare una vera e propria rigenerazione cellulare,inoltre di ridurre le proteine e sopratutto quelle di origine animale che sono le responsabile dell'aumento dell'ormone gh,predecessore dei fattori di crescita tumorali Igf1 ed Igf2.
Il primo giorno della dieta mima digiuno si introduce il 10% di proteine,56% di grassi,34% di carboidrati con un apporto calorico di circa 1000kcal.Dal secondo al quinto giorno 9% di proteine,44% di grassi,47% di carboidrati e un apporto calorico di 725kcal.

Una modalità di digiuno invece piu' semplice e piu' alla portata di tutti prevede l'utilizzo di centrifugati per 3 giorni al mese a base di frutta(20%) e verdura(80%) da assumere dal pomeriggio fino al giorno dopo. In questo modo non rischiamo la chetosi e consentiamo  al nostro fegato di svuotare il glicogeno,di diminuire la produzione di insulina e di bloccare la lipogenesi.

Al di la' del  digiuno e' importante nella nostra alimentazione quotidiana  prediligere proteine di origine vegetale e non solo animale,ridurre la quantità di grassi saturi nella dieta, di zuccheri semplici come il glucosio,di cibi raffinati come le  farine bianche e di svolgere piu' attività fisica.

Il discorso del digiuno  ovviamento e' molto piu' complesso e solo con un' attenta valutazione presso lo studio puo' essere valutato il migliore approccio.



Dottor Riccardo Passarelli www.nutrizionistacaserta.it
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June 02nd, 2015

3/6/2015

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Adiponectina e Chemerina nell'Obesità :
L'adiponectina è secreta unicamente dal tessuto adiposo nel flusso sanguigno ed è molto abbondante nel plasma sanguigno in funzione di altri ormoni. I livelli di presenza dell'ormone sono inversamente collegati con la percentuale di grasso nel corpo degli adulti, gli obesi, infatti, producono livelli più bassi di questo ormone rispetto a individui normopeso, mentre non è ancora stata chiarita un'analoga associazione nei bambini. L'adiponectina promuove l'ossidazione degli acidi grassi nei muscoli, ne riduce l'apporto al fegato e il contenuto di trigliceridi e diminuisce la produzione di glucosio a livello epatico.
-------------------------------------------------------------------------------
La Chemerina invece e' un' adipochina recentemente scoperta, coinvolta nella regolazione dell’adipogenesi e del metabolismo lipidico e glucidico. Inoltre, i livelli plasmatici della chemerina sono positivamente associati con l’indice di massa corporeo, l’accumulo di grasso viscerale e indicatori di infiammazione. Ciò suggerisce che la chemerina potrebbe giocare un ruolo chiave nello sviluppo dell’obesità e di complicanze ad essa associate, come le patologie cardiovascolari, la resistenza insulinica e la Sindrome Metabolica.
--------------------------------------------------------------------------------
L’obesità è associata ad uno stato infiammatorio di basso grado che contribuisce allo sviluppo dei disordini ad essa associati.La riduzione del peso incrementa l'adiponectina e riduce la chemerina,allo stesso tempo un recente studio ha visto come l'attività fisica abbia un ruolo ancor piu' importante in tal senso a confronto con la sola dieta.http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/…

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